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Unione di Capitanata al debutto ufficiale

Venerdì la presentazione ufficiale. Pronto il nuovo simbolo che riunisce gli anti-Cera.

 

La croce resta, "perché del passato non si rinnega nulla". Ma lo scudo viene sostituito da una vela, ad indicare "la capacità di andare oltre, verso il superamento del bipolarismo coatto della politica, destinato – ne sono certi- a soccombere". E’ questo il simbolo dell’Unione di Capitanata, il nuovo soggetto centrista nato nei mesi scorsi dallo scisma con l’Udc di Angelo Cera, che -con tanto di statuto, manifesto programmatico e avvio del tesseramento- si prepara al debutto ufficiale domani, venerdì a Foggia. Portando nuovamente in pista -dopo mesi di silenzio semi-forzato- chi lo scisma lo avrebbe pilotato in prima persona dietro le quinte, Franco Di Giuseppe, padre dello scudocrociato foggiano, che riacquisterà così un ruolo di primissimo piano nella politica locale. Ma per il momento il coordinamento provinciale sarà affidato al suo braccio operativo, fanno sapere, il consigliere provinciale Giannicola De Leonardis, che dovrebbe essere affiancato dalla stessa classe dirigente Udc preesistente allo scisma (gli emergenti sono avvisati) con un direttivo di circa 30 persone rappresentativo delle 6 macroareee in cui è stata suddivisa la Capitanata, ognuna con un coordinatore di area, “scelti dal basso, ci tengono a precisare, contro il leaderismo deleterio dei partiti”. Quello stesso “leaderismo” che avrebbe spaccato nei mesi scorsi l’Udc provinciale, con l’imposizione da Roma dell’"indigesto" Angelo Cera prima come coordinatore, quindi come commissario. Una smacco pesante per gli anti-Cera. Che hanno preso a contarsi (“siamo in 3500” fanno sapere) e a dar vita ad un movimento tutto loro a carattere localistico, espressione di centro ma ancora in fase di assestamento nel panorama politico locale. Banco di prova saranno le prossime amministrative. La linea ancora non è chiara. Ma tutto lascia immaginare che si adotterà quella linea ondivaga (un po’ a destra, un po’ a sinistra) che ha caratterizzato negli ultimi anni l’Udc ufficiale di Pierferdinando Casini. Unico diktat: mai accordi con Cera. Come dimostra a San Marco in Lamis la lista già pronta a sostegno del Pdl sul nome di Ciro Nardella. Anche se questo dovesse significare – come dicono fonti autorevoli – un andare incontro a sconfitta sicura. Stesse fonti che vorrebbero, però, un patto di ferro in chiave anti-Cera già siglato tra Di Giuseppe e Mazzone nei centri chiamati al voto di maggio. Dall’Unione smentiscono: “Deciderà la base, dicono, volta per volta”. La linea, insomma, è tutta da definire. Anche se di tempo ne resta davvero poco.

Giovanna Greco