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Vico/ Appalti, ai carabinieri la custodia delle “buste”

La proposta dell’ex assessore Budrago per la gara sull’igiene pubblica.

 

Una singolare iniziativa quella dell’ex assessore comunale di Vico, Roberto Budrago, il quale ha inviato a tutti i componenti la massima assise cittadina, sia di maggioranza che di minoranza, una lettera nella quale scrive che «ritiene opportuno che le buste di offerta che perverranno al protocollo del Comune, siano custodite, fino alla loro apertura in seduta di gara di appalto dei servizi di igiene urbana presso la caserma dei carabinieri per una maggiore sicurezza e trasparenza, dato che gli uffici comunali sono sprovvisti di apposita cassaforte». In tal senso ha dato disposizione al segretario generale, il quale ha seguito alla lettera la sollecitazione dell’amministratore indirizzando ai carabinieri la richiesta; la risposta non sarebbe stata (e non poteva essere differentemente), quella auspicata dall’ex assessore, il quale, a questo punto, non ha potuto far altro che dare disposizione perchè il Comune si doti di una cassaforte. «Nessuna dietrologia – spiega Budrago – ma soltanto essermi attenuto a quanto prescrive la normativa in materia di appalti pubblici che, tra l’altro, fa obbligo agli enti di custodire la documentazione in apposita cassaforte. Tutto nella massima trasparenza trattandosi di un appalto di qualche milione di euro da aggiudicare all’azienda che avrà offerto il massimo ribasso, è bene, quindi, che tutte le procedure siano tali da non dare adito a speculazioni che non farebbero altro che alimentare la classica caccia alle streghe, oltre a far crescere la sfiducia dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione». Che le misure di precauzione adottate dall’ex assessore siano apprezzabili è fuor di dubbio, ma, spesso, l’eccessivo zelo può anche spalancare la porta ad una lettura differente da quella data, in questo caso, da Roberto Budrago. C’è chi in tutto questo potrebbe vedere ben altro. Innanzitutto, la singolarità della iniziativa che non trova, a memoria d’uomo, precedenti. Una motivazione, anche per questo
Budrago dice di averla, spiegando che l’eventuale smarrimento di una lettera avrebbe inficiato tutta la procedura e, di conseguenza, il Comune di sarebbe dovuto far carico di ulteriori costi.
Comunque, le misure adottate da Budrago vanno, indiscutibilmente apprezzate, ma potrebbero anche accendere un fuoco di polemiche e sospetti, in questo caso – conclude Budrago – non si coglierebbe assolutamente la linearità della procedura da me adottata. In conclusione, il tutto sarebbe da valutare come una eccessiva preoccupazione da parte del consigliere comunale il quale ha voluto percorrere una strada, certamente inusuale ma che, comunque non dovrebbe alimentare un clima, come ricordavamo, di caccia alle streghe

Francesco Mastropaolo