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Lavoro: combattere morti bianche e disoccupazione

Lo sciopero generale della Cgil proclamato per il 6 maggio sarà la prossima tappa della mobilitazione dei giovani precari che il 9 aprile scorso, dietro l’appello ‘Il nostro tempo è adesso’, sono scesi in piazza in tutta Italia per rivendicare un lavoro stabile e dignitoso.  I dati della Capitanata sono allarmanti. La disoccupazione tocca punte del 36%, tra i giovani con meno di 30 anni, costretti in molti casi a restare o a tornare delle famiglie d’origine. Per non parlare dei nuclei familiari monoreddito in cui restare senza lavoro significa perdere ogni forma di sostentamento. "Il 6 maggio l’Italia si ferma, fermiamoci anche noi", scrivono in una lettera aperta i promotori dell’appello invitando tutti i precari a scioperare e a manifestare, affinchè spiegano "si costruisca una giornata in cui i lavoratori precari siano i protagonisti e possano prima di tutto rivendicare, in tutte le forme possibili, il diritto di sciopero". Un diritto, proseguono "intrinsecamente negato ai precari. Un precario o un autonomo che decide di astenersi dal lavoro lo fa a proprio rischio e pericolo". Ieri tutta la Capitanata ha celebrato il lavoro con una festa che ha toccato i centri della provincia e che oltre al precariato, ha sottolineato la necessità di tutelare sicurezza e benessere sui luoghi di lavoro. La Cisl ha promosso infatti una raccolta di firme per contribuire a migliorare il sistema normativo regionale, con l’introduzione di criteri nuovi per contrastare il fenomeno delle morti bianche. Una piaga difficile da superare proprio quanto quella della disoccupazione.