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Costume/ I giovani della nostra provincia preferiscono tivvù e social ne work

Rotary, Università, Lega Consumatori e Coni illustrano il dossier “i giovani si raccontano”.

 

Troppa tv e bombardamento pubblicitario di snack e spuntini alimentari? Poca pratica sportiva? I dati emersi dai lavori svolti, nell’ambito del meeting dedicato agli stili di vita dei giovani presentano un quadro preoccupante e che traccia il profilo di un ragazzo sicuramente ancora ben radicato all’ambiente familiare ma di una famiglia tendenzialmente distratta e che deve ritrovare rapidamente maggiore comunicazione interna e un po’ di sana tradizionalità mediterranea, alimentare e sociale. Ciò che è scaturito è che il modello familiare italiano tradizionale è ancora
oggi il più efficace e valido, di conseguenza appare più che giusto recuperare anima e sostanza, prima che le nuove tendenze trascinino i ragazzi in angosciosi problemi di natura sociale e
di salute. Preoccupante è l’abbassamento dell’età in cui gli adolescenti si avvicinano al bere anche solo per curiosità. Il questionario svolto è articolato su 57 domande e somministrato ad un
campione di 1000 studenti foggiani appartenenti a 4 istituti di istruzione secondaria di 1° grado e 8 istituti di scuola superiore. La ripartizione per età è stata tra gli 11 e i 14anni il 33%, fra l5 e l7 anni il 46% e fra i 18 e i 21 anni una percentuale del 21% . Lo stile di vita dei giovani foggiani risulta tendenzialmente positivo. Una finestra è stata riservata alle abitudini giornaliere in casa, a scuola e
nel tempo libero. Alcuni dati del sondaggio hanno fatto emergere come l’80 per cento delle ragazze intervistate guarda la tv durante i pasti; inoltre si conferma il concetto della colazione all’italiana con latte e biscotti o brioche, mentre la frutta passa, con un trend crescente nella pausa a scuola di circa 7 punti percentuale, dal 18 al 25 per cento. Altro dato di rilevanza è che il 52,7 per cento salta la colazione per scarso tem0 a disposizione, mentre il 35,43 per cento perchè dichiara di non avere fa- me. Ancora bassa la media degli sportivi praticanti con regolarità; più alta la percentuale dei maschi, con frequenza che oscilla dalle tre alle cinque volte alla settimana, rispetto alle due delle ragazze. Sicuramente incide la scarsa disponibilità di strutture e le difficoltà di raggiungerle, oltre alla pigrizia derivante dall’approccio alle nuove tecnologie, quali internet e social network. Giovani dunque che si uniformano sempre più ad uno stile di vita di tipo europeo e che tendono ad abbandonare i ritmi. e le abitudini tipiche italiane, come i giochi all’aria aperta. Adolescenti sempre più soli ed intrappolati davanti ad una Tv dai messaggi sbagliati. Troppi spot pubblicitari su pseudo spuntini troppo elaborati, colorati e ricchi di zuccheri. Ed ancora, poca attività fisica, ridotta solo ad un paio di volte a settimana. Ragazzini dalla vita fin troppo sedentaria, presi da giochi elettronici dagli effetti. speciali. Alla luce dei dati emersi dall’indagine è stato rilevato come sia fondamentale a questo punto ripartire dalla scuola. Alcuni istituti scolastici sono impegnati da anni in politiche educative in campo alimentare e sportivo. La Provincia di Foggia ha nel progetto di alfabetizzazione motoria, programma del Coni presente in circa 30 province, tra cui quella di Foggia, circa 100.000 ragazzi impegnati e che innalzano il dato nazionale dei giovani praticanti del 3 per cento.