Menu Chiudi

Lavoro: in Puglia non diminuisce la cassaintegrazione

L’allarme della Uil: la Cig in calo nel resto d’Italia ma non nella nostra regione.

 

“Finalmente, sebbene con grande ritardo, le Istituzioni dimostrano di iniziare a recepire le nostre richieste. Prova ne è il bonus occupazionale varato dal Governo Centrale e il Piano Straordinario per il Lavoro in Puglia, in avanzata fase di confronto e che vedrà pubblicare i primi avvisi pubblici nel  mese di maggio. Bisogna però insistere affinché si creino soluzioni alle difficoltà del sistema occupazionale, onde evitare che proprio il Piano Straordinario per il Lavoro, alla resa dei conti, si riveli mera attività formativa”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, procede con cautela alla luce dei dati secondo i quali le ore autorizzate in Italia per cassa integrazione guadagni nel mese di aprile sono diminuite del 10% rispetto al mese precedente, passando da 102 milioni a 92 milioni. Disarticolando il dato si registra una flessione del 17,13% per gli interventi ordinari, del 17,28% per quelli in deroga ed una sostanziale parità per quelli straordinari. Quindi, diminuiscono le richieste sia per le brevi sospensioni della produzione nelle aziende più grandi che per la necessità di sostegno da parte di quelle più piccole. Resta invece sostanzialmente stabile il fabbisogno per le aziende di medio/grande dimensione, che cessano la produzione.

Completamente diversa la situazione in Puglia. Gli interventi autorizzati passano da 3,5 milioni di ore di marzo a 4,6 milioni di aprile, in crescita del 30%. Nello stesso arco temporale la cassa integrazione ordinaria registra una flessione del 29,40%, quella in deroga del 15,80%, mentre quella straordinaria cresce del 249% passando da 690 mila ore a 2,4 milioni di ore.

“E’ evidente – spiega Pugliese – come nel nostro territorio le aziende stiano continuando a vivere una condizione di estrema difficoltà. Una realtà diffusa, che riguarda sia le medie e grandi aziende, che le piccole. Non dobbiamo dimenticare che, seppur in flessione, gli interventi in deroga interessano almeno 7.500 lavoratori della Puglia. Le necessità permangono quelle che evidenziamo da tempo: infrastrutture, cantieri, formazione e credito d’imposta per nuove assunzioni”.