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Ogni scusa è buona. – Riceviamo e pubblichiamo –

 Fuori il parco dai miei terreni.

 

quello che non si riesce a togliere con la forza toglilo con l’inganno (dalle massime e minime di ugo del giudice ); il mio trisavono era libero di seminare quello che avesse voluto nei suoi terreni, poteva dargli la forma e coltivare quanto ritenesse opportuno, poteva far cresere piante o tagliarle alla bisogna, farsi la scorta del legno o decidere dove far passare la strada o dove fare una cisterna. ha difeso quei terreni con il ferro e con la legge, sono stati per secoli nostri e per secoli abbiamo comandato su essi come padroni. a me non è arrivato un deserto, anzi, mi sono arrivate una pineta sana, un cerreto produttivo ed un seminativo ricco. adesso un ente con cui io non ho niente da spartire è venuto a dettar legge su quello che posso e non posso fare nei miei terreni, senza dare nulla in cambio, vietando solamente.  bene, quest’ente ingordo, non si accontenta delle nostre terre, non gli basta impadronirsi di quanto i nostri avi ci hanno lasciato, adesso vuole anche i nostri mari.  quanti di voi non vivono con la pesca non capiscono, quanti di voi non vivono il mare non ci arrivano. provo a spiegarvi il concetto : se il parco si impadronirà di altro mare, in quell’ulteriore tratto di mare saranno vietate tutte le attività produttive, pesca in primis. sarà vietato usare borche che non siano a norma , sarà vietata la epsca sportiva e attività diportistiche. ci leverà un altro pezzo di diritto.  signori, se quest’ente fosse stato uno stato straniero avremmo gridato all”invasore, avremmo difeso con i denti e con le unghie i nostri diritti e le nostre proprietà.  ma quell’ente si presenta come difensore della natura, si presenta come paladino dell’ecologia. paladino di che ? cosa ci vuole a far rinselvatichire un campo ? cosa ci vuole a far tornare fitta la macchia rendendola impenetrabile ? tutti son capaci basta trascurare. basta estraniarsi dalla natura. basta smettere di interaggire con essa. è un bene per la natura stessa ? certo, fino a che non si rende necessario intervenire per protegegrla dagli incendi. allora ti rendi conto che le strade sono abbandonate ed inpraticabili, ti rendi conto che le coltivazioni abbandonate non fungono + da frangifuoco, ti rendi conto che una gestione del territorio ci voleva. ti rendi conto che una manutenzione ai cutini era necessaria, che le piscine andavano conservate e ripristinate, che la pastorizia era utile e necessaria alm bosco, quando d’estate, camminando nei canaloni trovi bestie morte per la sete, animali che vagano magri come le mucche del biafra e vedi cani randagi appestati dalla tigna. certo, d’estate di solito sono tutti a mare, a chi interessa girare per i boschi, non ci si può fare nulla. problema che non si vede non c’è. parliamo un poco di questo mare nostrum, che a furia di scaricarci, come molti denunciano, stà diventando mare monstrum. in una zona dove per legge non pui entrare, chi ci entra ? chi della legge se ne frega naturalmente. e quale posto migliore per essere sicuro che nessuno incappi con le reti in qualche container, distrattamente perso in mare di un parco marino ? tanto non ci si può pescare, non ci si può navigare, non ci si può immergere …  rimarrà li abbandonato fino alla consunzione.  adesso , con la scusa del pericolo delle trivellazioni, il parco vuole allungare lesto le sue m,ani su altro mare, questo a danno diretto dei pescatori, dei turisti e di tutti noi.  e badate bene, altri parchi, al loro interno consentono parchi eolici e fotovoltaici, cioè, levano natura al parco in cambio di energia. quindi, basta una piccola variazione allo statuto, che per magia le trivellazioni vengono concesse, diciamo a scopi scientifici ? a quel punto il parco farebbe bello e cattivo tempo, essendo un ‘ente statale non ci si potrebbe mettere contro.  cari signori, diciamo no alle trivellazioni (ma di sondaggi con cariche esplosive e simografi si trattava ) e difendiamo quello che è rimasto del  nostro mare dal parco, visto che quello che ci toglie non c’è lo ridara mai. Tutti i sindaci non avranno niente in cambio dall’azione di protesta, il Signor Dalla lo fà gratuitamente  e per amore del nostro mare, non per prendersene un pezzo.
guardiamoci bene dai falsi amici.

Ugo Del Giudice