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Ancora un furto all’Oasi Lago Salso

Ennesimo furto all’Oasi Lago Salso: ignoti hanno asportato le batterie di un mezzo nautico atto alla pulitura della pregiata zona umida.Il commissario stefano pecorella: “facciamo tanto per tutelare le nostre zone faunistiche e non possiamo tollerare di essere ripagati con questo genere di moneta. l’oasi lago salso è di tutti”

 

Ennesimo atto vandalico a Lago Salso. Nei giorni scorsi ignoti hanno asportato il gruppo delle batterie che permettono l’accensione del motopontone. Il mezzo nautico, di proprietà dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, è una chiatta galleggiante che opera a Lago Salso per la pulitura delle tre Valli (Alta, di Mezzo e Bassa), ovvero le tre vasche arginate che costituiscono la zona umida dell’Oasi, un ambiente di elevatissimo interesse faunistico. Il furto è stato scoperto dal direttore del cantiere dell’impresa Michele Ciuffreda, alle 8,30 dell’11 maggio scorso, quando alla ripresa dei lavori si è accorto che il barcone galleggiante non si metteva in moto. Un rapido controllo e la scoperta del lucchetto, che bloccava la botola che porta all’interno dello scafo, forzato. Immediata la denuncia ai Carabinieri della stazione di Manfredonia di viale Michelangelo n. 9. Che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del furto. Si presume che i ladri siano entrati in azione tra le 12,30 del 10 maggio e le 8.30 del giorno successivo. L’ennesimo atto vandalico ha provocato il risentimento dei vertici dell’Ente Parco. Il commissario straordinario dell’area protetta Stefano Pecorella ha dichiarato: “Stigmatizziamo questo ennesimo atto delinquenziale che di fatto priva l’area umida di un importante mezzo per la salvaguardia delle zone interessate dal fenomeno dell’interramento e dall’invasione dei canneti. Facciamo tanto per tutelare le nostre zone faunistiche e non possiamo tollerare di essere ripagati con questo genere di moneta. L’oasi Lago Salso è di tutti. E tutti dobbiamo sentirci chiamati a dare il nostro contributo per tutelare uno scrigno della natura, il cui pregiato tasso faunistico lo rende tra le zone umide più importanti d’Italia”.
Il furto sta creando non pochi problemi all’oasi, perché – affermano gli esperti del Parco Nazionale del Gargano – a causa della particolare conformazione della zona umida, la stessa necessita di costanti interventi di manutenzione, i quali assolvono ad una duplice funzione: da una parte servono ad evitare l’interramento e dall’altra a conservare gli argini in modo da garantire un adeguato approvvigionamento idrico. Le criticità emersero qualche tempo fa a causa del fenomeno legato all’interramento, conseguenza quest’ultima provocata dal mancato controllo della vegetazione e dagli apporti di sedimenti del canale immissario. Si intuì subito che il perdurare di tale situazione avrebbe potuto provocare, entro un breve lasso di tempo, il rischio di un generale deterioramento ambientale dell’oasi, con gravi conseguenze sulla fauna selvatica di interesse comunitario. L’allarme fu prontamente raccolto dall’Ente Parco, che intervenne mettendo a disposizione il mezzo nautico per la pulitura. Oggi invece la notizia del furto del gruppo di batterie della chiazza. Che non soltanto rammarica, ma ripropone l’eterna questione del conflittuale rapporto tra l’uomo e la natura.
BREVI NOTE SU LAGO SALSO
Eppure si sta parlando di una zona umida di alto pregio ambientale, costituita da circa 550 ettari di canneto alimentati dal torrente Cervaro, nei pressi di Manfredonia. Un tempo l’area era nota come Daunia Risi, per il progetto, mai concretizzato, di trasformarla in risaia. Nel 1999 il Parco Nazionale del Gargano recuperò la zona denominandola Oasi Lago Salso. Il Lago Salso si caratterizza per le sue acque dolci, che hanno profondità che arrivano fino al metro e mezzo. La flora è costituita in prevalenza da canneti e tifa. Risulta essere il rifugio preferito di anatre e di altre specie di volatili, tra cui va segnalata la presenza di falchi di palude, martin pescatori e Cavalieri d’Italia. Tra gli animali più interessanti da citare le oche (di passaggio), il falco pescatore, la cicogna bianca, la cicogna nera, il fenicottero rosa e la gru.