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Regione Sanità/ L’ass. Fiore lascia? Ecco: Attolini, Dattoli Quaranta e Colsanto

Lo aveva preannunciato da tempo, finanche in consiglio regionale, che presto avrebbe fatto le valigie. Ma per Tommaso Fiore, l’assessore alla Salute che dal febbraio 2009 ha preso le veci dell’ex Alberto Tedesco per rimettere a posto le sbrindellate fila della sanità pugliese dopo la bufera sanitopoli, pare che l’uscita di scena – ora – sia davvero arrivata.

 

Nei giorni scorsi il tecnico prestato alla politica è tornato a parlarne col governatore delle sue irremovibili volontà: da un lato il logorio delle inchieste della Procura che hanno assorbito gli uffici per due anni, dall’altro lo sfibrante negoziato col governo sui tagli draconiani nella sanità. Questa volta, Nichi Vendola si sarebbe arreso all’idea di un ricambio. Il tutto, però, in un percorso di accompagnamento delle politiche messe in atto negli ultimi mesi. Dunque, come lo stesso Fiore aveva chiarito, l’uscita avverrà solo al termine della nomina dei nuovi direttori generali delle Asl, fissata entro la fine del mese. Non solo, Fiore e Vendola hanno ragionato anche sul passaggio di consegne, che cade in un momento assai delicato per la governance sanitaria: il piano di rientro ancora sottoposto a verifiche tecniche da parte del governo nazionale e il piano di riordino in corso, ovvero la riorganizzazione del sistema sanitario conseguente ai tagli di 2.200 posti letto e 18 ospedali. Di più, il riordino – entrato a regime – prevede l’avvio di una seconda fase, dalla quale non è esclusa la chiusura di un’ulteriore decina di piccoli ospedali. Una bella gatta da pelare, insomma, troppo delicata per essere affidata alle decisioni «politiche», ovvero ad una sorta di concertazione tra il presidente e la sua maggioranza per la scelta del successore.

Vendola vuole a tutti costi evitare «rimpasti» di giunta e l’apertura di un «balletto» politico su quella postazione, forse la più delicata dell’intera giunta, aprirebbe scenari imprevedibili nel centrosinistra pugliese. Inoltre, l’assessore alla Salute è stato in questi tre anni il più «tecnico» degli assessori tecnici scelti da Vendola, irreprensibile di fronte alle pressioni della politica e rigoroso nelle scelte strategiche da adottare, qualità riconosciutegli sia da destra che da sinistra. Di qui l’orientamento che sarebbe stato assunto da Vendola, anticipato dal Tg Norba 24: una scelta tecnica, concordata con Fiore e che garantisca continuità all’azione di risanamento e riorganizzazione della sanità ancora in corso.

L’identikit più vicino a questa linea corrisponde a Ettore Attolini, dirigente della Programmazione e assistenza ospedaliera all’Ares Puglia (l’agenzia regionale della sanità dalla quale, nei giorni scorsi, la giunta ha attinto Pomo, a capo dell’assistenza territoriale, per guidare l’area sanità della Regione). Attolini, tra l’altro, è stato protagonista diretto del lungo, faticoso lavoro sul piano di riordino della rete ospedaliera ancora in corso. Sarebbe lui, dunque, il più papabile alla poltrona di assessore (e non sarebbe avvenuto a caso l’incontro dei giorni scorsi nelle stanze del governatore), sebbene Vendola non abbia rinunciato a sfogliare una rosa di nomi, più o meno vicini a quell’identikit concertato con Fiore. Tra loro, il manager del Policlinico Vitangelo Dattoli, dalla pluriennale esperienza nella governance sanitaria (sin dall’epoca Fitto) e – pur politicamente assai vicino all’ex assessore Tedesco – rimasto nelle grazie del presidente. Ricandidati alla guida delle Asl come Dattoli – nella lista, cioé, dei 30 selezionati tra i quali presto saranno scelti i sei nuovi manager – vi sono anche Antonio Quaranta, preside della Facoltà di Medicina, e Domenico Colasanto: il primo luminare del mondo accademico-sanitario barese, il secondo già «salvatore della patria» all’epoca dei morti di Castellaneta (fu lui a sostituire Urago nel 2007 al vertice dell’Asl tarantina) e, in tempi più recenti, sempre più lontano dalla politica (i rapporti con il Pd, che lo ha anche criticato, non sarebbero più consolidati come prima).

Tutte le ipotesi potrebbero, ovviamente, essere smentite (e non sarebbe la prima volta), ma di certo Vendola – d’intesa con Fiore – non intende perdere tempo e, passati i ballottaggi per le amministrative e nominati i manager, chiudere subito la partita. Come un chirurgo: in fretta, ma bene.

BEPI MARTELLOTTA