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600 giorni di viaggio: “Dal Vietnam all’Italia in bicicletta per i diversabili”

La Travel for Aid onlus ha presentato la relazione dei 600 giorni di viaggio del progetto sportivo-umanitario "Dal Vietnam all’Italia in bicicletta per i diversabili", che sta portando Matteo Tricarico ad attraversare l’Asia in bicicletta in solitaria. Dalla partenza da Ho Chi Minh City in Vietnam il nove novembre 2009, sono stati percorsi pedalando 20.000 chilometri. L’itinerario si è snodato attraverso la capitale cambogiana e thailandese (novembre 2009), per poi proseguire in Laos e Myanmar (febbraio 2010) prima di continuare per tre mesi nel subcontinente indiano da Calcutta all’estrema punta sud e ritorno seguendo la costa est ed il centro del paese. Maggio e giugno 2010 sono stati trascorsi in Bangladesh, a cui è seguita una lunga sosta di cinque mesi in Nepal per far passare la stagione delle piogge, quell’anno particolarmente violenta nel nord dell’India ed in Pakistan. A novembre, su invito della Harmony Home Association Taiwan, Matteo ha lasciato per un mese la sua bicicletta a Kathmandu ed ha volato a Taipei dove, con altri ciclisti, ha percorso l’isola pedalando da nord a sud in un tour umanitario organizzato da associazioni attive nel campo dell’assistenza di pazienti afflitti da HIV/AIDS. Con l’anno nuovo, l’itinerario di viaggio è proseguito nell’India del nord via Nuova Delhi, Bombay e Goa da dove, a causa del rifiuto del Pakistan di accordare il visto d’entrata nel paese, è continuato negli Emirati Arabi Uniti raggiunti in volo. L’undici aprile scorso, in traghetto, Matteo è approdato a Bandar Abbas, sulla costa meridionale dell’Iran ed in un mese è arrivato a Teheran. I prossimi paesi attraversati saranno l’Armenia, la Georgia, la Turchia e la Grecia, così da attraccare nel porto di Brindisi e quindi raggiungere la meta, Manfredonia, prima dei freddi invernali agli inizi del prossimo ottobre. La finalità umanitaria del progetto, sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica sulle condizioni dell’infanzia disabile, è stata raggiunta in partenariato con organizzazioni non governative e caritatevoli che hanno aderito al progetto, il cui numero si è accresciuto ulteriormente nei mesi sino ad arrivare ai 13 partner di oggi. Questo obiettivo filantropico originario si è allargato ad altre forme di handicap non fisici ma sociali ed economici, includendo aspetti di emarginazione geografica (come la visita degli ostelli studenteschi per i figli delle popolazioni migranti nello stato indiano di Gujarat) od alle vittime di gravi malattie contagiose come la lebbra e l’AIDS/HIV (per esempio gli orfanotrofi per bambini sieropositivi a Taiwan). Matteo ha effettuato 26 visite, principalmente a centri ed istituti per la riabilitazione psicomotoria di bambini nati con varie forme di disabilità, ma è anche stato in ospedali, orfanotrofi, ostelli studenteschi e scuole. Oltre alle visite alle strutture per diversabili, Matteo ha prestato servizio di volontariato impegnandosi direttamente come insegnante di inglese e computer in scuole rurali in Bangladesh e Nepal. Ha anche trascorso un mese in orfanotrofi per bambini HIV/AIDS sieropositivi a Taipei e Cau Chung nell’isola di Taiwan, dove ha partecipato alla campagna di informazione e sensibilizzazione sull’AIDS/HIV e sui problemi dei sieropositivi parlando e presentando il progetto in vari istituti scolastici, universitari, caserme militari e persino in una prigione femminile. Alcune centinaia di messaggi e commenti di sostegno hanno seguito la pubblicazione dei video, delle fotografie e delle descrizioni degli istituti, scuole, ospedali e centri di riabilitazione diffuse attraverso i canali mediatici della Travel for Aid, segno che il messaggio ha raggiunto una parte sensibile del pubblico che segue questa iniziativa. La relazione completa dei 600 giorni del progetto, oltre alle gallerie video e fotografiche, al Diario di bordo e alle news sull’andamento del viaggio è disponibile all’indirizzo www.travelforaid.com – Relazione giugno 2011.