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Provincia/ D’Anelli si candida per il dopo Pepe

“Basta con i capetti imposti da Fitto, sul Gargano siamo stanchi di essere conquistati.”

 

Nel Popolo della Libertà di Capitanata tutti gli eletti e le energie che mobilitano l’elettorato sono in movimento per sventare perdite di posizioni, dopo la dura sconfitta nazionale delle amministrative soltanto attutita dal dato locale. Il rinnovamento, cui è chiamato il segretario Angelino Alfano, è ancora tutto da tracciare nella partecipazione e nella azione politica. Congressi, primarie, nuova stagione di circoli. Il caos delle correnti e dei rapporti di forza, anche nei territori, è totale. Il prossimo lunedì c’è il primo coordinamento postvoto della Giovane Italia e l’8 giugno si riuniranno gli organismi coordinati da Gabriele Mazzone. In questo clima di incertezza, anche le elezioni provinciali, ancora lontane in verità, assumono una rilevanza particolare.
Un rumor diffuso racconta di una certa riluttanza dell’onorevole Antonio Pepe( già trascinato alla prima candidatura da Gianfranco Fini) a proseguire il suo percorso a Palazzo Dogana con un secondo mandato. Insistentemente da un pò di tempo negli ambienti vicini al centrodestra si parla di successione al notaio. Si profilano diverse candidature. Da quella del consigliere regionale ed ex assessore Leo Di Gioia, delfino di Pepe, all’opzione di Giandiego Gatta, referente locale del Sottosegretario Alfredo Mantovano che con l’associazione Antiracket sta costruendo un movimento legalitario trasversale sul Gargano e non solo. Ebbene non tutti sono disposti a stare alla finestra. Carmine D’Anelli, sindaco di Rodi Garganico e consigliere provinciale eletto nella Lista Pepe, federatosi con i centristi e con una tessera Pdl non rinnovata in tasca, è pronto a dire la sua sulla prossima legislatura dell’Ente provincia. “Non credo che Pepe voglia ricandidarsi per il secondo mandato. Il problema resta che nel Popolo della Libertà non si discute. Alfano potrà fare ben poco, ormai il partito l’hanno sfasciato. I dirigenti pugliesi e provinciali sono distanti dalle periferie e dalla base”. A suo avviso, oggi, la Puglia non è più di nessuno, meno che mai di Raffaele Fitto. La sezione di Rodi è una mosca bianca nel Pdl, l’unica in cui si è svolto regolare congresso, che ha determinato un segretario eletto. “I partiti non contano più, basta vedere quello che è successo a Milano o a Napoli. Se hai carisma, ti rispettano e hai consenso. Sul Gargano, insieme a Marco Trombetta e ad altri di Cagnano, stiamo discutendo nel centrodestra per immaginare una candidatura unitaria per la presidenza della Provincia”, spiega D’Anelli, che sull’opzione Leo Di Gioia rimarca deciso: “Di Gioia una volta fuori dal suo uscio, non conta molto. Non può pensare di portarci tutti al pascolo. Sul Gargano siamo stanchi di essere conquistati. Chi pensa di candidarsi deve mostrare cosa ha realizzato”. Merito, capacità, carisma. Sono questi gli assi su cui preparare un tavolo di discussione. “Riccardi si candida per le Primarie del centrosinistra?” , si chiede retoricamente D’Anelli. “Fa bene” è la sua risposta. E prosegue con forza: “Anche nel centrodestra quella delle primarie potrebbe essere una soluzione adatta. Io potrei candidarmi, non sono una meteora. Il Gargano non accetterà capetti dell’ultima ora sponsorizzati da questo o quel nome forte. Se Fitto non capisce questa nostra esigenza, cambieremo registro. Il vento è cambiato. Potremmo votare anche per il centrosinistra”.

L’Attacco