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Rignano Garganico/ Incendiati i pullman della Sita

Per miracolo salve le pompe di benzina del locale distributore. I danni ammontano a qualche milione di euro, si chiede al sindaco Gisolfi piu’ sicurezza e vigilanza soprattutto nelle ore notturne.

 

Ci risiamo. Forse per dolo, incendiati e completamente distrutti due pullman della Sita a Rignano Garganico. Il tutto è accaduto verso le ore 5,00 del mattino (la notte tra il 4 e il 5 giugno 2011), allorché la gente  del paese era ancora a letto, per via del riposo domenicale. I due mezzi, a quell’ora si trovavano parcheggiati regolarmente nell’area retrostante e contigua dell’unico distributore di benzina, ubicato sulla via di San Marco in Lamis nei pressi del Centro Riabilitazione Motoria “Padre Pio”. Gli abitanti dei pressi si sono svegliati di soprassalto e molti di loro hanno assistito con sommo spavento al rogo, le cui fiamme altissime, oltre a colpire i due automezzi avevano attaccato anche il contiguo caseggiato di servizio e da un momento all’altro avrebbe potuto propagarsi anche alle pompe, con una inimmaginabile conseguenza e disastro. Alle cinque e 25, immediatamente allertati dalle autorità preposte, sono giunti gli automezzi dei Vigili del Fuoco di San Severo e di Foggia, che in pochi minuti sono riusciti a spegnere le fiamme e il disastro maggiore è stato evitato, come si è solito dire, per un pelo. Si lamentano quindi solo danni alle cose. Per i pullman si tratta di un milione di euro e per il fabbricato di decine e decine di migliaia di euro. Sul fatto stanno indagando i carabinieri del luogo per scoprirne la causa e soprattutto se c’è stato dolo. Ma ora la popolazione chiede più sicurezza e invoca il sindaco Antonio Gisolfi a non scherzare più, come si suol dire, col fuoco e a provvedere ad avviare tutte le procedure del caso per chiedere maggiora vigilanza e potenziare le forze dell’ordine a tutti i livelli, soprattutto nelle ore notturne. Da due anni a questa parte l’ondata di criminalità è andata crescendo a vista d’occhio, solo le Istituzioni preposte purtroppo non se ne sono accorte. Tuttavia si confida in un celere ravvedimenti. Intanto i rignanesi hanno paura e voglione vivere tranquilli.