Menu Chiudi

Vico/ Referendum, i quesiti, come e perchè si vota. I presidenti

IL 12 e 13 giugno vi è la chiamata alle urne per esprimere il proprio voto e usufruire dell’importante mezzo di ‘democrazia diretta‘ del Referendum. Questa espressione vuol dire dare la propria opinione – tramite una crocetta – su dei pareri espressamente richiesti dai cittadini con la raccolta firme e senza che vi sia una intermediazione tra il popolo e il tema di discussione (per questo motivo ‘diretta’). In questa occasione, il referendum sarà di tipo abrogativo: ogni singolo cittadino esprimerà la volontà di abrogare (eliminare) la legge esistente (mettendo la croce sul sì) o lasciare le cose così come sono (mettendo la croce sul no); potrebbe risultare incoerente agli occhi dei votanti, ma qualora si voglia dire NO alla permanenza di una delle leggi che andremo a spiegare, occorre votare SI, proprio perché ogni quesito inizierà con l’interrogativo: volete voi che sia abrogato…?

Peculiarità del Referendum è il quorum: se non si recherà alle urne il 50% + 1 di tutti coloro che hanno il diritto di voto, questo non sarà valido.

I quesiti – tralasciando la dicitura tecnica (quella che troverete sulla scheda elettorale) incomprensibile alla maggior parte dei votanti – è opportuno conoscerli prima di entrare nel segreto dell’urna, e quindi sapere quali tematiche si andranno ad affrontare.

Quesito numero 1 – (Acqua Pubblica): “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” (Abrogazione). In pratica, con questo quesito si chiede ai cittadini se si vuole la privatizzazione dell’acqua pubblica e le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. In poche parole, passare la gestione degli acquedotti dal settore pubblico a quello privato (o misto). Con un SI, l’acqua rimarrà pubblica. Con un NO, l’acqua sarà gestita da privati.

Quesito numero 2 – (Acqua Pubblica): “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito” (Abrogazione parziale di norma). In poche parole con un SI si abrogherebbe la norma che permetterebbe al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa; con un NO, il gestore può avere dei profitti dalla bolletta.

Quesito numero 3 – (Energia Nucleare): “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare”(Abrogazione parziale di norme). Anche questo testo può essere abrogato con un SI, e quindi non permettere che centrali nucleari vengano costruite nel territorio italiano, o lasciato invariato, con un NO, e consentire così la costruzione di esse.

Quesito numero 4 – (Legittimo impedimento): “Abrogazione di norme della Legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.Si tratta del quesito con più rilevanza politica, rispetto ai precedenti, in quanto lo si riconduce alla figura del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Con un NO, infatti, si permette al Presidente, se imputato, di non presentarsi davanti al giudice, se giustificato da impegni. Con un SI, si costringe il Premier a farsi giudicare e quindi si abroga la legge vigente.