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Malaffare della sanità, chiusa l’inchiesta «Politici corrotti per vincere gli appalti»

Tra gli indagati:l’ex vicepresidente della Giunta regionale Frisullo, i fratelli Gianpi e Claudio Tarantini.

 

A quattro anni dall’inizio dell’indagine, la Procura di Bari ha chiuso uno dei numerosi filoni del malaffare della sanità pugliese: quello in cui è rimasto coinvolto l’ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd) che il 18 marzo del 2010 finì in carcere. L’8 aprile successivo il tribunale del Riesame gli concesse i domiciliari, protrattisi fino al 17 luglio, giorno della sua scarcerazione. Nell’indagine furono coinvolti anche Gianpaolo e Claudio Tarantini. I pm Giuseppe Scelsi, Ciro Angellilis e Eugenia Pontassuglia hanno già depositato l’avviso di conclusione dell’indagine. Nell’inchiesta si parla delle presunte tangenti che Gianpi, noto imprenditore barese, avrebbe versato ai politici della giunta regionale per accaparrarsi grosse forniture ospedaliere presso la Asl di Lecce. In questo ramo d’indagine risultano indagate cinque persone: Gianpaolo e Claudio Tarantini, Sandro Frisullo, Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo della Asl Lecce e Antonio Montinaro, direttore di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce. La posizione di altri tre indagati, Roberto Andrioli, funzionario dell’Area Gestione Patrimonio dell’Asl di Lecce, Domenico Marzocca, rappresentante legale della Prodeo Spa, e Gianpiero Frassanito, direttore medico del presidio leccese, è stata stralciata e gli atti sono stati inviati per competenza alla procura di Lecce. I reati contestati dalla Procura di Bari a Gianpaolo e Claudio, Sandro Frisullo e Vincenzo Valente sono l’associazione a delinquere e la turbativa d’asta, abuso d’ufficio (quest’ultimo reato non è contestato a Claudio Tarantini); la corruzione è contestata a Gianpaolo Tarantini, Sandro Frisullo e Antonio Montinaro. Quest’ultimo risponde anche di un episodio di turbativa d’asta. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009. Nel fascicolo si contestano dunque tre episodi in particolare: la gara per la fornitura di due tavoli operatori destinati al reparto di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce vinta dalla Global Sistem Hospital di Gianpaolo Tarantini per 248.858 euro; la fornitura di strumentario chirurgico per il reparto di chirurgia e urologia del Vito Fazzi alla società di Tarantini per 441.920 euro; il servizio triennale di stoccaggio e gestione dinamica dei documenti cartacei e cartelle cliniche per un importo di oltre 4 milioni di euro alla società Prodeo indicata da Tarantini (questa imputazione fa parte degli atti stralciati e inviati a Lecce)
 
      
     
I PM – «In particolare Frisullo – scrivono gli inquirenti in uno dei passaggi del provvedimento – determinava Vincenzo Valente, direttore amministrativo dell’Asl Lecce ad aggiudicare la gara per fornitura di due tavoli operatori alla Global Sistem Hospital riconducile a Gianpaolo Tarantini, in assenza di qualsiasi valutazione di tipo comparativo con altre società venditrici del materiale, sotto il profilo della qualità e del prezzo del prodotto, così violando i principi di buona amministrazione, nella specie della imparzialità e par condicio, della economicità delle spese e della trasparenza dell’attività della pubblica amministrazione». Scrivono ancora i magistrati che «Frisullo determinava Vincenzo Valente ad aggiudicare il servizio di stoccaggio e gestione dinamica dei documenti cartacei e cartelle cliniche per la durata di tre anni e per un importo di oltre 4 milioni di euro, alla società indicata da Gianpaolo Tarantini, Prodeo s.p.a., in assenza di una corretta valutazione della opportunità dell’acquisto di qualsiasi valutazione di tipo comparativo con altre società venditrici del materiale».
LE DICHIARAZIONI DI TARANTINI – Nell’ordinanza di custodia cautelare che portò all’arresto di Frisullo e ad alcuni degli altri indagati erano contenute le dichiarazione di Gianpi sull’intera vicenda. «Ho corrisposto tangenti solo a Frisullo. In particolare gli chiesi una estensione per forniture alla Asl di Lecce, di una delibera già fatta per il Policlinico per circa 2 milioni di euro. Sondai prima il terreno facendo chiedere a Frisullo se Valente era disponibile, lui mi disse di sì e io mi adoperai per illustrare ai primari di Lecce e provincia il prodotto sponsorizzato dalle mie ditte. Con Frisullo avevo un accordo per una sorta di "protezione politica" ad un costo fisso di 12mila euro al mese, somma che ho versato da gennaio 2008 fino a novembre 2008. Per le delibere che avevo vinto alla Asl di Lecce consegnai a Frisullo, in due, tre tranches 50 mila euro. Di seguito iniziai i pagamenti mensili».
ALTRE INDAGINI- Ancora aperto invece il filone d’indagine (oltre ad altri che riguardano sempre presunti illeciti nella sanità) che riguarda le escort. O meglio le ragazze che Gianpaolo Tarantini accompagnava a Palazzo Grazioli per presentarle al premier Silvio Berlusconi. Un’indagine che nell’estate 2009 ha suscitato molto clamore (soprattutto dopo gli interrogatori resi dallo stesso Gianpi) anche a livello internazionale, ma che la Procura di Bari non ha ancora chiuso. Nonostante il tempo trascorso.

Angela Balenzano