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 Vieste/ Il fastidio popolare della propria indifferenza e i doveri dimenticati

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il servizio igienico del Caffè del Mar, quello di Vieste, non è mai fuori servizio; probabilmente, nella categoria pubblici esercizi, è il migliore della città. Dotare il proprio bar con un servizio igienico funzionale e pulito rischia però di trasformarsi in un’esternalità negativa (ma positiva per turisti e residenti). Quando gli utilizzatori (finali) non sono clienti, le spese (corrente elettrica, acqua, sapone, carta) non possono essere classificate come investimenti.
L’utilizzo dei servizi igienici nei pubblici esercizi è proporzionale all’orrore del bagno pubblico comunale della città di Vieste. Un servizio alla clientela si trasforma in un servizio alla collettività e si sostituisce al bagno pubblico comunale; il successo dei servizi igienici nei pubblici esercizi peggiora il servizio alla clientela.
L’utilizzo del servizio igienico del bar di Piazza Seggio è una necessità per i turisti disperati per l’assenza di un bagno pubblico comunale nel centro storico.
Al di là dell’obbligatorietà dei servizi igienici nei pubblici esercizi e della distinzione tra l’utilizzo da parte della propria clientela e l’utilizzo anche di chi non consuma alimenti e bevande, la questione dell’inefficiente servizio igienico comunale ha confermato il mio sospetto. E’ evidente che una situazione del genere, come tante altre (spiagge sporche, bambini che giocano al pallone per strada, ecc.), è resa possibile dall’indifferenza degli abitanti del quartiere che osservano quella situazione quotidianamente. La discarica di inerti situata dietro la parrocchia Gesù Buon Pastore, ad es., è accettata dai residenti della zona, anche di quelli che devono attraversarla quotidianamente per recarsi al lavoro. Lo stesso dicasi per l’area della piscina comunale che versa in uno stato di abbandono, questa mattina utile parcheggio per gli amanti del disordinatissimo mercato quindicinale. E’ evidente l’indifferenza dei titolari del residence San Lorenzo e del camping Baia Turchese verso la spiaggia libera a ridosso delle strutture menzionate. Basterebbe chiamare la Sieco o il Comune di Vieste. I titolari dei bar e ristoranti hanno chiesto al Comune di Vieste la necessità di attrezzare la nostra cittadina di servizi igienici comunali? Meglio lamentarsi con me seduto a un tavolino sul suolo pubblico occupato temporaneamente ? Tra l’altro, siamo propri sicuri che le norme igienico sanitarie (e l’accessibilità ai disabili) siano rispettate in tutti i servizi igienici di bar, pizzerie e ristoranti di Vieste?
Diritti e Doveri Civici. Quest’ultimi fissati dalla Legge. Spesso i Diritti sono affogati nell’indifferenza perché i Doveri sono dimenticati.
L’obiettivo di rendere evidente l’indifferenza altrui, l’incivismo popolare, era di ottenere uno scatto di orgoglio a tutela dei propri diritti. Al contrario, l’unico risultato conseguito è stato il fastidio popolare verso l’emersione della propria indifferenza.
La denuncia dell’inattività verso i bisogni della città crea malumore e fastidio nei miei confronti, responsabile dell’emersione dell’indifferenza popolare e dell’incapacità di immaginare una città diversa.
L’indifferenza dei residenti e degli imprenditori turistici del quartiere murattiano di Vieste verso il bagno pubblico comunale, rappresenta la sintesi del degrado civico in cui è sprofondata la nostra città.
L’eterna sonnolenza popolare verso la biblioteca incompiuta conferma l’indifferenza verso le necessità dei propri figli costretti un giorno ad emigrare.
A Vieste la bassa e ridicola percentuale dei votanti del referendum di ieri dimostra che parte della popolazione di Vieste ha deciso di porsi fuori dalla società. E’ l’indifferenza all’ennesima potenza. Con l’elevata probabilità di vedere costruire tre centrali nucleari a pochi chilometri dai nostri tetti (Manfredonia, Lesina, Termoli), a pochi mesi dai tragici eventi che hanno colpito il Giappone, il 57,66 % dei votanti ha disegnato il baratro della civiltà locale. Chi legge questo documento e non ha votato nutre un forte fastidio. E’ il fastidio della denuncia della propria indifferenza alla vita cittadina.
Capita spesso di ascoltare frasi simili: " io non faccio politica", " a me la politica non interessa". Sono l’emblema dell’indifferenza.
L’indifferenza è la negazione della solidarietà. E’ l’affermazione dell’egoismo verso la società.
Una società indifferente plasma la politica a sua immagine. I politici indifferenti sono premiati con il voto di una società indifferente.
I politici di Vieste non usano il bagno pubblico.
I politici di Vieste sono indifferenti all’indifferenza degli elettori verso il bagno pubblico.
Da una parte la società indifferente, dall’altra la politica indifferente.

Dott. Lazzaro Santoro