Menu Chiudi

Salve / Via alla tassa soggiorno per le ‘Maldive del Salento’

Da uno a due euro in più al giorno dal primo luglio per i vacanzieri che alloggeranno nelle strutture di Salve, cittadina di 5000 abitanti affacciata su spiagge caraibiche.

 

Mentre in Puglia si discute dell’introduzione della tassa di soggiorno per i turisti, in fondo al Salento c’è un Comune che l’ha già approvata e l’applicherà a partire dal 1 luglio. Salve, un pugno di case bianche che guardano spiagge caraibiche, neppure 5000 abitanti per nove mesi l’anno molte migliaia in più durante l’estate, ha deciso di sfruttare l’opportunità introdotta dal Governo e tassare i turisti oltreché i residenti. Una scelta che porterà nelle casse pubbliche migliaia di euro in più, dal momento che le marine di Salve, note come le Maldive del Salento, si apprestano ad essere assaltate dai vacanzieri. A loro si chiederà di sborsare una cifra aggiuntiva rispetto a quelle finora preventivate per i vari servizi, da 1 a 2 euro, in base alla tipologia di struttura scelta per il soggiorno.

Nello specifico si tratta di 1 euro al giorno a persona per chi sosta nelle strutture ricettive all’aperto, campeggi ed aree attrezzare, 1.50 euro per quanti alloggiano in strutture fino a tre stelle, 2 euro per pernottare in alberghi a quattro e cinque stelle. La tassa potrà essere applicata per il periodo massimo di 10 giorni per ogni visitatore e dal pagamento saranno esentati i minori fino a dieci anni, i malati e coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie, in ragione di un accompagnatore di paziente. Inoltre, non dovranno pagare anche i genitori che accompagnano malati minori di diciotto anni, gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici che assistono gruppi organizzati dalle agenzie di viaggi. A riscuotere non sarà il Comune ma gli operatori turistici, ai quali saranno applicate multe salate se non sarà dimostrato il versamento nelle casse dell’ente.

La scelta, evidentemente impopolare, è stata presa dall’amministrazione comunale di Vincenzo Passaseo senza la preventiva consultazione degli imprenditori del settore, i quali, nei giorni scorsi, si sono visti notificare il regolamento comunale sull’imposta, approvata durante l’assise civica del 14 giugno. A parziale giustificazione di tale scelta, l’amministrazione porta il riconoscimento, ufficializzato dalla Regione il 13 giugno, di Salve come comune ad economia prevalentemente turistica. E di turismo, in effetti, in questo lembo di Salento si vive davvero. Il merito è tutto delle marine, spiagge di sabbia finissima, bagnate da acque cristalline, dune profumate di macchia mediterranea e baciate dal sole che tramonta sul mare, e poi i dolmen accanto alle antiche pajare che disseminano le campagne, torri costiere e masserie, che fanno della cittadina a 60 km da Lecce meta ambita dei villeggianti. A loro, quest’anno, per godere di tanta bellezza toccherà sborsare qualche euro in più, ma i soldi, almeno nelle intenzioni dell’ente, serviranno a finanziare interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici, con l’obiettivo di offrire servizi sempre più completi.

Il balzello sul turismo, insomma, dovrebbe configurarsi come "tassa di scopo", così come è stato previsto ad Otranto, dove l’amministrazione di Luciano Cariddi ha ingaggiato un estenuante braccio di ferro con gli operatori del settore. A questi ultimi non va proprio giù che a stagione iniziata si debbano aumentare i prezzi già comunicati alla maggior parte dei clienti, che hanno prenotato da mesi le vacanze. Il Comune però insiste, spiegando che il magrissimo bilancio non permetterebbe alcun investimento nel settore. Identica motivazione è stata portata all’attenzione degli imprenditori turistici dagli amministratori di Alberobello, dove la tassa, con tutta probabilità, diventerà realtà dopo l’estate. Mentre Ugento, Basso Salento, si appresterebbe a prendere esempio dalla vicina Salve e rendere la nuova imposta applicabile dal 1 luglio. Nulla da fare invece a Lecce: la proposta lanciata un paio di mesi fa dall’assessore al Bilancio ha agitato operatori turistici e associazioni di categoria e, pochi giorni fa, il sindaco Paolo Perrone ha ribadito: "Nella capitale del barocco niente imposta sul soggiorno".  

CHIARA SPAGNOLO