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Giuliano: rilevazioni telematiche per combattere il lavoro nero in agricoltura

Il presidente di Confagricoltura all’Inps: "Basta luoghi comuni, fornisca numeri chiari e attendibili sull’evasione in Capitanata".

 

«La nostra organizzazione rappresenta circa 2 mila aziende che assumono manodopera, per un totale di 10 mila operai agricoli e 600 mila giornate di lavoro denunciate. Sono i dati del 2010 e testimoniano ancora una volta, ove mai ce ne fosse stato bisogno, che siamo una categoria grande, che sta nelle regole e si batte da sempre contro il lavoro nero. D’altro canto siamo invece vittima di luoghi comuni. A volte veniamo ritenuti fruitori di aiuti comunitari, altre volte soggetti che hanno rendite parassitarie, raramente veniamo considerati per ciò che siamo: imprese». E’ quanto ha affermato il Presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano, intervenendo al congresso straordinario della Uila Foggia, l’Unione italiana dei lavoratori agroalimentari. A proposito di lavoro nero e caporalato, uno dei temi maggiormente trattati dall’assise congressuale, Giuliano ha aggiunto: «Sarei felice se riuscissimo ad avere contezza di chi sono e quanti sono i lavoratori agricoli che operano in provincia di Foggia. A tal proposito sono favorevole all’utilizzo di innovazioni telematiche, che faciliterebbero il raggiungimento di questo obiettivo. Inoltre, dico chiaramente all’Inps di fare l’Istituto di previdenza. Ovvero di fare ciò che al momento non fa: fornire ai fruitori, imprese e lavoratori, i numeri reali, in modo da avere un quadro chiaro e completo della situazione, che non potrà che portare benefici a tutti». Infine, Giuliano si è espresso su una delle criticità che maggiormente frenano lo sviluppo in Capitanata: la carenza di infrastrutture. «Quando sono nate le aziende del Contratto d’Area di Manfredonia – ha detto il Presidente di Confagricoltura Foggia – si vedevano camion modernissimi percorrere, carichi di materiali, strade polverose. Le imprese sono nate ma quelle strade sono rimaste polverose. Il problema delle infrastrutture. Sono quindici anni, ad esempio, che si parla, invano, del progetto della diga di Piano dei limiti. Nessun governo ha realizzato l’opera.