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Turismo/ E’ guerra ai furbetti dei B&B

Godelli: «Da settembre nuove leggi». L’assessora: «Dai viaggiatori ricevo mail di protesta». Federalberghi chiede più soldi per le ristrutturazioni.

 

È guerra ai Bed and Breakfast mascherati, ovvero quelli gestiti da chi non rispetta le norme di settore alterando il mercato delle vacanze. «Al mio indirizzo di posta – afferma Silvia Godelli, assessora regionale al Turismo – ho ricevuto diverse mail di viaggiatori delusi per il trattamento ricevuto in alcune strutture. Le inefficenze vanno dalla carenza di igiene ai letti rotti e alle rampe di scale inidonee. Credo che già da settembre avvieremo le procedure per innovare la legge dell’intero settore, non solo quella che regola i Bed and Breakfast». Godelli ha partecipato a un convegno organizzato da Federalberghi a Polignano a Mare. «Il punto – chiarisce Daniele De Gennaro, presidente regionale della federazione – è che ci sono tanti operatori sleali che si coprono dietro la sigla dei B&B. Noi non siamo contro questa modalità ricettiva che, invece, deve essere sostenuta. Vogliamo che non si consenta di mascherare iniziative alberghiere: ci sono casi in cui le stanze destinate agli ospiti sono collocate a 50 metri dalla residenza principale». Federalberghi (350 iscritti a livello regionale) punta anche ad «ammorbidire» i parametri scelti dalla Regione per ottenere gli incentivi della comunità europea. «Chiediamo che le modalità dei bandi Pia – prosegue De Gennaro – siano riviste in modo da non perdere finanziamenti. Ci sono 20 milioni di fondi comunitari che possono essere impiegati per rilanciare il comparto, ma ci sono vincoli stringenti». A partire dalle opere necessarie per ottenere i contributi come la costruzione porti, centri congressi, strutture sportive o campi da golf. Sul tema risponde Davide Pellegrino, dirigente regionale dello Sviluppo economico: «Siamo aperti alla discussione, ma sinora abbiamo ricevuto undici richieste di cui una approvata e quattro in valutazione». Quella che ha avuto il via libera dalla giunta è quella del consorzio Cala Porto a cui partecipa la Fimco di Noci. Il piano, per la costruzione del porto turistico e di un albergo, è di 20 milioni di cui 6,6 messi a disposizione dal pubblico.