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Tremiti/ Trivellazioni ora arriva il secondo ok ministeriale alla Petroceltic Elsa

L’ultimo lo scorso 25 maggio, sarebbe il secondo ok, dopo quello di marzo.

 

Nonostante la prima autorizzazione risalente al marzo scorso abbia provocato un vespaio di polemiche sul Gargano, dal Ministero dell’Ambiente i placet per le ricerche degli idrocarburi allargo delle Tremiti all’azienda Petrolceltic Elsa, continuano ad essere concesse. L’ultimo lo scorso 25 maggio, sarebbe il secondo ok, dopo quello di marzo. “E’ un comportamento da stigmatizzare, quello del Ministro dell’Ambiente, che dovrebbe essere adibito al controllo e alla tutela del mare.
Nonostante la rete delle associazioni si stia ribellando, da Roma si continua imperterriti su una strada che mette in serio pericolo l’ecosistema della riserva marina delle Isole Tremiti” dichiara Primiano Schiavone, vicesegretario regionale pugliese dell’associazione Ambiente e/è Vita (che aderisce alla rete di Associazioni per il No alle trivelle, composta da 288 associazioni e che adesso si chiama “Rete delle associazioni per la difesa e la valorizzazione del mare. Adriatico e del mare lonio). Ambiente e/è Vita ha fatto ricorso al Tar Lazio lo scorso 22 giugno 2011 contro il secondo ed ennesimo ok alle ricerche di idrocarburi allargo dell’Adriatico. Il placet alla azienda petrolifera riguarda uno specchio d’acqua di 327 chilometri quadrati, confinante con quello (di 730 chilometri quadrati) già oggetto del primo ok. “Non solo è stata concessa la seconda autorizzazione, ma è in itinere anche la terza” rivela ancora Schiavone. Come è notorio, le richieste di placet avanzate dalla Petroceltics al Ministero sono undici. Dopo il primo ok e relativo putiferio, si pensava che dal Ministero si potesse soprassedere sul proseguo dell’iter. Invece no, a quanto pare. “Noi, come associazione Ambiente è/è Vita” incalza l’ambientalista garganico “abbiamo fatto ricorso al Tar Lazio lo scorso22 giugno. E lo abbiamo poi notificato sia all’Ambasciata di Montenegro che a quella della Croazia, potenzialmente interessate dagli effetti delle prospezioni. Il ricorso lo abbiano inoltre inviato anche alla delegazione italiana della Commissione europea Italiana”. “Va stigmatizzato questo atteggiamento del Ministero” aggiunge ancora Schiavone “che da una parte detta le regole cui tutti devono attenersi e dall’altra emana placet che vanno in palese controtendenza”. Infatti fa rilevare sempre il vicesegretario regionale di Ambiente e/è Vita, il Ministero dell’Ambiente tempo fa, da un lato ha controfirmato un decreto emanato dal Presidente della Repubblica, il 190 del 2010 con il quale viene recepita tutta una serie di direttive europee che vietano l’introduzione in mare di sostanze inquinanti o energia nell’ambiente marino. E dall’altro concede, come se nulla fosse accaduto sul territorio, vedi proteste e levate di scudi, ulteriori placet alle ricerche di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti.

Francesco Trotta