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Integrazione culturale e scolastica, approvato progetto della Provincia

Integrazione, inclusione sociale e culturale attraverso un nuovo protagonismo giovanile nel sistema scolastico.  Sono le parole d’ordine del progetto ‘Amleto e i figli dell’immigrazione’, presentato dall’assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Foggia al ministero dell’Interno ed approvato dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. 157mila 860 euro – a valere sull’annualità 2010 del Fondo europeo per l’integrazione – il finanziamento riconosciuto dal Viminale alla progettualità approntata dall’Ente di Palazzo Dogana con la dichiarata finalità di fornire una risposta alla grande questione dell’integrazione degli ‘italiani di seconda generazione’. «Il tema del rapporto tra la nostra identità nazionale e quella degli ‘italiani non figli di italiani’ investe e riguarda anche la Capitanata – spiega l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Antonio Montanino – I prossimi anni saranno infatti per il nostro Paese un banco di prova importante per provare a costruire una visione più ampia e più moderna del nostro essere italiani. E questo impone evidentemente la necessità di mettere in campo azioni ed interventi che accorcino le distanze, che riducano le differenze, che sappiano disegnare una prospettiva culturale in cui tutti, indistintamente, possano e sappiano riconoscersi». I figli di immigrati nati in Italia, infatti, sempre più spesso sono costretti a fare i conti con uno ‘status’ non dissimile da quello dei loro genitori. Dunque stranieri due volte: figli di una cultura non ancora intercultura in nessuno dei loro due paesi (di origine e di residenza). In base ai dati del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sugli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole statali e non statali nell’anno scolastico 2007/2008, in Puglia gli iscritti nati in Italia ma stranieri risultano essere oltre 3mila. Inoltre, quelli nati in Italia e frequentanti la scuola per l’infanzia rappresentano il 60,8% (incidenza più alta del Mezzogiorno e 12^ in Italia) del totale degli iscritti stranieri, prefigurando un aumento vertiginoso di questo particolare target delle politiche pubbliche di integrazione e di educazione interculturale. «La provincia di Foggia – prosegue Montanino – da questo punto di vista è chiamata ad impegno più intenso e operativo. La sfida che intendiamo affrontare e quella di provare ad essere una avanguardia delle politiche dell’integrazione in Puglia. Dei figli dell’immigrazione sappiamo che pensano e sognano in italiano, che parlano veneto in Veneto e pugliese in Puglia, che vivono i problemi e le speranze comuni a tutti i giovani in Italia. L’integrazione reciproca è quindi un obiettivo che si rende necessario, rispetto al quale la scuola gioca un ruolo fondamentale, unico, insostituibile, perchè la scuola è il luogo delle relazioni umane, della conoscenza delle diverse culture, della scoperta degli altri, della crescita insieme, della convivenza. La scuola è il luogo dove la speranza di un futuro diverso si fa concreta e possibile». Il progetto elaborato dalla Provincia di Foggia – che avrà una durata di 9 mesi – punta dunque a realizzare programmi ed attività di inserimento rivolti principalmente a gruppi specifici (bambini); ad incoraggiare l’interazione, lo scambio reciproco e il dialogo interculturale in modo da garantire una migliore integrazione dei cittadini di paesi terzi nelle società degli stati Membri; a sperimentare azioni a modalità efficaci di sensibilizzazione e di coinvolgimento attivo della società ospitante nel processo di integrazione. Esso è rivolto ai cittadini di Paesi Terzi presenti sul territorio provinciale ma nati in Italia di età compresa tra i 10 e i 13 anni, con esclusione di coloro che hanno genitori che hanno presentato una domanda di asilo riguardo alla quale non è stata ancora presa una decisione definitiva o che godono dello status di rifugiati o della protezione sussidiaria o che comunque soddisfano i requisiti per essere riconosciuti come rifugiati o sono ammissibili alla protezione sussidiaria; ai cittadini italiani di età compresa tra i 10 e i 13 anni. «Vogliamo provare ad incamminarci su questo percorso di integrazione e di civiltà con il sostegno e l’aiuto fondamentale del mondo della scuola, dell’Università, dell’universo dell’associazionismo – conclude Montanino – Per avviare così una grande stagione di integrazione che, guardando alla dignità della persona e nel rispetto della nostra identità nazionale, sappia declinare in chiave moderna un nuovo modo di essere e sentirsi italiani». Sono partner del progetto ‘Amleto e i figli dell’immigrazione’, di cui la Provincia di Foggia è Ente capofila, la Cooperativa sociale ‘Iris’; l’Università degli Studi di Foggia; l’ITES Fraccacreta San Severo (CTP); l’IISS ‘Pietro Giannone’ di San Marco in Lamis; l’ITC ‘Pietro Giannone’ di Foggia (CTP); la Scuola Media Statale Padre Pio di Cerignola (CTP); l’Asl Foggia; gli Ambiti territoriali di San Marco in Lamis, San Severo, Vico del Gargano, Cerignola, Troia; i sindacati Cisl, Uil e Ugl; il il consorzio ‘Cesevoca’; l’associazione culturale ‘Mama Africa’; l’associazione ‘Sirio Onlus’; l’associazione ‘Le opere dell’opera’ di Foggia.