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Foggia/ Raffineria dell’eroina in un ristorante. Sequestrata droga per 500mila euro

In manette sono finiti Haxhi Geman e Luigi Lioce. Nel blitz scoperti sei chili di sostanze stupefacenti.

 

Apparentemente un normale e tranquillo ristorante "I Ladroni" sulla statale 16; concretamente un luogo di transito e di confezionamento di eroina. Sono quasi 6 i chilogrammi sequestrati dagli agenti della squadra mobile di Foggia che, nel corso di un blitz, hanno stretto le manette ai polsi di, Luigi Lioce, 61enne foggiano e di un albanese Haxhi Geman di 41 anni, accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma e munizioni. Da tempo la polizia aveva notato la presenza sospetta di cittadini albanesi e campani all’interno della nota attività commerciale. Particolare che ha fatto scattare indagini e controlli, in virtù, tra le altre cose, del calibro degli avventori, noti per la loro vicinanza al mondo dello spaccio. L’altro giorno è scattato il blitz che ha portato al sequestro dello stupefacente; eroina che, una volta immessa sul mercato illecito, avrebbe fruttato all’incirca 500mila euro. Nello specifico i primi 5 chilogrammi sono stati recuperati in un borsone, posto all’ingresso di una struttura in legno utilizzata dall’albanese quale abitazione di fortuna. Gli altri seicento grammi in una busta di plastica; involucro nascosto in una cavità realizzata tra le bombole per il gas che servivano ad alimentare la cucina del ristorante. Ma non è tutto. Nel corso della perquisizione gli investigatori hanno trovato, in una cassapanca, una pistola, perfettamente funzionante, risalente alla prima guerra mondiale. Recuperate anche 22 cartucce calibro 8 e altre 28 calibro 9X21. Il ristorante veniva – secondo gli inquirenti – utilizzato come base logistica per il confezionamento. All’interno recuperata e sequestrata una pressa utilizzata per realizzare i classici panetti. Gli investigatori escludono, infine, che lo stupefacente fosse destinato al mercato locale, ipotizzano, al contrario, che il ristorante venisse utilizzato come luogo di transito della droga destinata alle piazze illecite laziali e campane.