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In Puglia l’archeologia risepolta per far posto ai gazebo della movida

Volpe: “Peggiorate le condizioni. A Mattinata, la villa romana di Agnuli versa in totale stato di abbandono come l’altra villa romana di Santa Maria di Merino a Vieste”.

 

Amaro lo sfogo e il lungo elenco dei siti archeologici pugliesi in condizioni drammatiche, a cominciare dagli scavi di Bari ricoperti per far posto ai gazebo della movida. La denuncia è di Giuliano Volpe, archeologo e rettore dell’Università di Foggia: «La maggioranza dei siti archeologici della regione è in condizione di grave degrado. Quelli attrezzati come parchi si contano sulle dita di una sola mano: Monte Sannace, Cavallino, Ascoli Satriano, Canne della Battaglia ed Egnazia. Quest’ultima è però minacciata, lo denuncia anche Italia Nostra con un appello al ministro Galan, da stabilimenti balneari». La stragrande maggioranza dei siti, sia urbani sia rurali, versa in condizioni preoccupanti, come le mura di Taranto ormai degradate. Peggiorate le condizioni del parco di Botromagno a Gravina di Puglia: sulle cause sta indagando la magistratura. A Mattinata (Foggia), la villa romana di Agnuli versa in totale stato di abbandono come l’altra villa romana di Santa Maria di Merino a Vieste. «Sono particolarmente addolorato, dice Volpe, per le condizioni di un posto eccezionale della Puglia: l’antica città di Herdonia. Dopo 40 anni di ricerche, 11 volumi e centinaia di pubblicazioni, la vasta area resta ancora di proprietà privata e nessuno controlla più gli scavi "parziali"che hanno rivelato al mondo, anni fa, l’esistenza di una città intatta, da far riemergere».