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Quella bellezza mozzafiato Da Vieste a Peschici: viaggio in una terra seducente

Dal Museo Malacologico di Vieste al panorama incantevole di Monte Pucci di Peschici.

 

Ti Gargano è una terra affascinante I per le sue bellezze paesaggistiche (mare mozzafiato, verde, boschi, spiagge, calette) e architettoniche: Vieste, Peschici e Rodi, tanto per citarne qualcuna, sono dei veri e propri «gioiellini». Diversamente da altre costiere, quella garganica ha un paesaggio meno densamente popolato, ma chi è alla ricerca di un turismo non troppo e non solo elitario, il promontorio pugliese rappresenta una validissima alternativa a mete più pubblicizzate e osannate. Vieste, ad esempio, è cittadina tutta da scoprire. Ad esempio, imperdibile è il museo delle conchiglie. La cittadina garganica offre ai suoi visitatori una raccolta di oltre diciassettemila esemplari. Da quelli più comuni a quelli più rari.
Nelle teche, le conchiglie dalle forme più curiose sono presentate con pannelli che ne illustrano la storia dando così vita ad un percorso formativo e didattico che non ha età. Ed è proprio dal museo che, rimanendo nel centro storico, ci si può perdere in una rete di vicoletti che consentono al visitatore un richiamo alle antiche costruzioni, alle tradizioni artigiane di un tempo e alla buona tavola. Sì perché Vieste ha raffinato moltissimo la sua offerta enogastronomica proponendo a chi la raggiunge una varietà di ristoranti in cui degustare specialità di mare abbinate a vini gradevolissimi. Dal porto ai vicoli del borgo è sorprendente scoprire locali arredati finemente nei quali si muovono protagonisti della ristorazione che nulla hanno da invidiare alle località più rinomate.
Senza contare poi la straordinaria esperienza di una cena al tramonto sul trabucco, antica costruzione in legno che si affaccia come un balcone sul mare usata per la pesca. Qualche chilometro tra i curvoni del Gargano ed ecco arrivati a Peschici, Comune di 4.383 abitanti. E’ una delle più rinomate stazioni balneari pugliesi ed è stata più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education. Il territorio comunale è incluso nel Parco Nazionale del Gargano. Fin dalle origini la storia di Peschici è profondamente legata al mare ed ai suoi pericoli. Il borgo fu fondato, infatti, nell’XJ secolo da un manipolo di soldati slavi inviati nella zona da Ottone I per far fronte alla minaccia dei saraceni. A memoria di una storia secolare di attacchi ed incursioni restano oggi alcune torri costiere erette nella seconda metà del Cinquecento per difendere il territorio da pirati e corsari. I fortilizi si levano su alte rupi a picco sul mare, in posizione dominante e panoramica rispetto all’Adriatico: questa posizione risultava strategica e funzionale all’avvistamento ed alla segnalazione delle navi nemiche. Le torri hanno base quadrangolare e presentano la forma di tronchi di piramide; l’accesso avveniva dal lato rivolto verso i monti per mezzo di scale retrattili in legno, successivamente sostituite da rampe fisse in muratura. Le feritoie, invece, che fungevano anche da finestre, erano aperte nelle pareti laterali. Ogni torre doveva essere visibile da altre due torri: l’avviso delle imminenti incursioni di giorno avveniva per mezzo di segnali di fumo, di notte per mezzo di segnali di fuoco oppure ricorrendo al suono di campane o di conti. Talora venivano anche inviati dei messaggeri a cavallo ad allertare la popolazione.
Tra le torri superstiti la più famosa è sicuramente quella di Monte Pucci che regala ai suoi visitatori un panorama meraviglioso. La torre, arroccata sull’alta roccia calcarea, avvolta dall’esaltante profumo di pino misto a quello del mirto, ha perso l’originario coronamento e come le altre della zona presenta dimensioni assai ridotte che ne attestano la funzione di avvistamento e non, quindi, difensiva.

Vincenzo Damiani
Corriere della Sera