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Vieste/ Piantagione di marijana: assolto Marco Raduano

Scappò quando i carabinieri scoprirono il terreno, il pm chiedeva 10 anni di reclusione. Il blitz nell’agosto 2010 portò all’arresto di 4 persone: furono estirpate 448 piante alte fino a due metri, si potevano ottenere 100 chili di droga.

 

Assolto dalla più grave accusa di essere uno dei coltivatori della piantagione di canapa indiana da cui si doveva ricava marijuana scoperta un anno fa vicino Vieste, e condannato a soli 8 mesi di reclusione verosimilmente per il possesso di alcune piantine con le quali fu visto allontanarsi dalla piantagione (si dovrà attendere la motivazione della sentenza per capire il perchè della condanna). E’ il verdetto pronunciato dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Foggia nel processo a Marco Raduano, ventottenne viestano che al termine dell’udienza è stato scarcerato: era detenuto dal 28 settembre di un anno fa, quando si costituì ai carabinieri dopo un mese di latitanza. Il pm chiedeva la condanna del giovane garganico a 10 anni di reclusione per concorso – con altri tre compaesani condannati in primo grado – in coltivazione di sostanza stupefacente; l’avv. Francesco Santangelo chiedeva l’assoluzione, rimarcando come la presenza di Raduano nella piantagione fosse del tutto casuale, tant’è che durante i servizi di appostamento dei carabinieri che precedettero il blitz, l’imputato non era mai stato visto sul luogo, tantomeno innaffiare le piante.
Era il 22 agosto di un anno fa quando i carabinieri della tenenza di Vieste, al termine di servizi di appostamento, fecero irruzione in un appezzamento di terreno su suolo demaniale dove c’era una piantagione di canapa indiana, dalla cui foglie essiccate, tritate e lavorate si ottiene marijuana. Furono estirpate 448 piante, alcune alte oltre due metri, nascoste tra alberi di ulivo (per non essere viste facilmente da lontano) e protette da una rete frangivento. Secondo quanto fu detto dagli investigatori nella conferenza stampa in occasione del blitz, dalle piante si potevano ottenere oltre 100 chili di marijuana. L’operazione dell’Arma si concluse con l’arresto di tre giovani viestani in flagranza e la denuncia in stato di irreperibilità di Raduano, che alla vista dei carabinieri scappò e fece perdere le proprie tracce: il giovane ricercato si costituì dopo poco più di un mese il 28 settembre dichiarando la propria innocenza. I tre coimputati sono stati tutti condannati in primo grado (i due maggiorenni a 4 anni e 8 mesi nel giudizio abbreviato celebratosi davanti al gup del Tribunale di Foggia; il minorenne a 2 anni e 8 mesi dal Tribunale per i minori di Bari), mentre Raduano ha scelto il processo in aula per sostenere la propria estraneità alla coltivazione della marijuana.