In cella 4.450 reclusi: 78% in più rispetto ai posti totali. Pilagatti: la situazione può deflagrare in ogni momento.
Sovraffollamento. Suicidi realizzati banalmente con corde o indumenti all’interno delle celle. Scarsa igiene. Strutture e mezzi di trasporto fatiscenti. Agenti di polizia penitenziaria allo stremo per il carico di lavoro non proporzionato al numero dei detenuti nelle carceri pugliesi. Accade così che, a meno di 24 ore dall’esplosione accidentale nel carcere di Taranto dove sono rimasti feriti due detenuti, ieri pomeriggio un carcerato di 20 anni, sempre a Taranto, ha tentato di togliersi la vita. Legando la corda dei vestiti alle sbarre del bagno per poi impiccarsi. Le urla degli altri detenuti hanno richiamato l’attenzione delle guardie e il giovane è stato salvato, ma è ricoverato in gravi condizioni. Concreti sono poi i rischi di evasione quando i detenuti vengono accompagnati in ospedale o in tribunale per una deposizione. Come è successo qualche giorno fa Taranto, quando due agenti hanno dovuto faticare non poco per riacciuffare un pregiudicato fuggito dagli uffici giudiziari. Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) denuncia l’emergenza in Puglia e annuncia che le carceri pugliesi sono le più affollate d’Italia. D’altra parte a parlare chiaro sono i numeri: per una capienza complessiva di 2.492 posti nei dieci penitenziari pugliesi attualmente sono presenti 4.450 detenuti. Il 78% in più.
«Il clima di tensione e violenza che serpeggia nelle carceri pronto ad esplodere in qualsiasi momento in questo inizio di estate – spiega Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe – è veramente preoccupante. Siamo al punto che le notizie di suicidi e tentati suicidi si perdono nell’indifferenza generale. Basterebbe, ad esempio, anche un semplice supporto psicologico ai detenuti depressi per diminuire il numero dei suicidi». Dall’inizio dell’anno ad oggi ci sono stati cinque suicidi (i più recenti a Turi e Taranto) a fronte dei 6 accaduti nel 2010. Sono anche i numeri del sovraffollamento a preoccupare i sindacati e a far infuriare i detenuti che, nei giorni scorsi in quasi tutti i penitenziari della Puglia, hanno sbattuto le suppellettili contro le inferriate in segno di protesta per le condizioni in cui vivono. In alcune celle dormono in letti a castello da quattro posti alti fino a cinque metri. In altre parole il detenuto sull’ultimo materasso con la testa tocca quasi il soffitto e «qualora cadesse – aggiunge Pilagatti – potrebbe rischiare di morire». Ad Altamura la capienza è di 52 posti e i detenuti sono 85; a Bari sono presenti 540 detenuti e i posti sono 210 (in questo periodo peraltro una sezione è chiusa perché in fase di ristrutturazione); a Brindisi su 147 posti 194 carcerati: va male anche a Foggia dove la capienza è di 371 e ci sono 710 persone: a Lucera su 135 posti a disposizione ci sono 230 detenuti; a San Severo 74 posti e 85 persone; a Taranto la capienza è di 315 e le presenze sono 650; gravi i disagi anche a Lecce dove i posti sono 659 e i detenuti sono 1.375; a Trani 228 posti e 320 persone; anche nel piccolo carcere di Turi le presenze sono superiori alla capienza: 160 detenuti su 112 posti. «A fronte di una popolazione detenuta che in Puglia negli ultimi anni si è quasi raddoppiata – conclude il segretario nazionale del Sappe – la polizia penitenziaria già in forte carenza si è vista ulteriormente ridurre l’organico per i pensionamenti e le condizioni lavorative diventate insostenibili e stressanti». Sull’emergenza nelle carceri pugliesi è intervenuto il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, il quale ha ricordato che l’assemblea regionale, nella prossima riunione, dovrà affrontare la questione della nomina del Garante dei detenuti.
«Il dramma del sovraffollamento che si consuma quotidianamente nelle carceri, le condizioni di vita dei detenuti e di lavoro del personale carcerario, riportano indietro la lancetta della civiltà del Paese – ha detto – le istituzioni hanno l’obbligo di affrontare un’autentica emergenza sociale e umanitaria. Il garante dei detenuti – conclude Introna è un argomento non più rinviabile. L’intero Consiglio è pronto a dare una risposta ai problemi della popolazione carceraria». Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Franco Pastore (Misto/Socialisti) che parla «dell’assurdo problema delle assenze dei poliziotti penitenziari in attesa di visita per le valutazioni di idoneità al servizio del personale di polizia penitenziaria. Si sta creando un pericoloso esodo, altamente penalizzante per il personale di polizia penitenziaria che per legge dovrebbe essere sottoposto a visita, a garanzia e tutela della propria salute». Intanto i gruppi consiliari SeL e Puglia per Vendola hanno annunciato che effettueranno un sopralluogo in sei carceri pugliesi per una verifica proprio in vista della seduta consiliare del 12 luglio.