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“Per un’altra Vieste”/ Calderisi chiede le dimissioni dell’assessore Prudenza

L’esponente di minoranza chiede il ritiro delle deleghe all’Ambiente ed alla Polizia Municipale al Vice- Sindaco Prudenza, per “una evidente posizione conflittuale tra il ruolo istituzionale che egli ricopre e la sua attuale occupazione”.

 

"Voglio iniziare questo mio contributo alla discussione con due brevi premesse che dopo l’intervento del mio capogruppo mi sembrano più che necessarie e doverose, soprattutto alla luce delle reazioni delle maggioranza a quanto sostenuto dalla Dott.ssa Giuffreda.
Viviamo in un piccolo centro e ci conosciamo tutti. Tra di noi in questo stesso Consiglio Comunale tra consiglieri di maggioranza e di minoranza vi sono, in taluni casi, rapporti di sincera amicizia, a volte di stima e di affetto, a volte anche di parentela. Tuttavia ciascuno di noi è stato eletto per rappresentare posizioni diverse, visioni diverse, elettorati diversi tra loro, anche se l’interesse che ci anima dovrebbe essere comune: vale a dire quello di profondere tutto il nostro impegno nella buona amministrazione della nostra cittadina. E proprio in questa ottica dobbiamo imparare a stabilire un rapporto dialettico positivo tra di noi, dobbiamo cioè imparare a dialogare in maniera civile e rispettosa anche se spesso ci diciamo cose che non ci piacciono. Noi della minoranza dovremmo imparare ad accettare e gestire il senso di impotenza, a volte persino di frustrazione che può cogliere chi vorrebbe dare un contributo diretto nella gestione della città ma si vede impedito dal farlo dal fatto che le elezioni non sono state vinte. Voi della maggioranza, invece,  dovete imparare a prendere atto della nostra onestà intellettuale ed a capire che le critiche e/o gli attacchi che vengono da noi dell’opposizione, a volte in forma lieve altre in modo più duro, come in questo caso con la richiesta di dimissioni, non mirano mai a colpire la persona in sé. Prendete dunque atto che ogni qual volta che ci rivolgeremo in maniera decisa a questo o quel rappresentante della maggioranza non sarà per attaccare quella persona sul piano personale bensì per il ruolo istituzionale che essa ricopre e quindi perché riteniamo, a torto o a ragione, a seconda dei punti di vista ovviamente, che quel ruolo non viene ricoperto in maniera adeguata, vuoi per mancanza di competenze professionali, come è stato il caso della nomina dell’ex Vice Sindaco Saverio Prencipe a Presidente del Consiglio di Amministrazione della società Aurora per la gestione del porto turistico di Vieste, vuoi per un potenziale o manifesto conflitto di interessi.
E proprio la questione morale mi porta alla seconda breve premessa che mi sento di fare. Quando in Italia si parla di conflitto di interessi o di questione morale si corre il rischio di essere scambiati per quei predicatori un po’ bacchettoni che dal pulpito lanciano invettive contro i peccatori. Se poi questa cosa la si fa da sinistra poi allora l’etichetta di moralista da quattro soldi e la gogna mediatica sono garantiti. L’Italia da questo punto di vista è diventato il Paese del paradosso dove non ci si indigna più. Il detto viestano “accit’ u rè e vin a vjst” si potrebbe estendere a tutto il Bel Paese. Quello che è valido in tutta Europa non lo è in Italia. E d’altronde come potrebbe essere altrimenti visto che il nostro attuale Presidente del Consiglio racchiude in sé tutta una serie di problematiche legate al conflitto di interessi? In Italia il conflitto di interessi è stato quasi istituzionalizzato, sono state fatte leggi ad personam per regolarlo, con il risultato che, a livello locale, molti amministratori non se lo pongono neppure come problema morale.  Chi non ha mai pensato almeno una volta: “Se non se lo pone lui a Roma il problema, me lo devo porre io”? Noi riteniamo di sì, pensiamo che il politico, locale o nazionale che sia, il problema se lo deve porre, perché l’amministratore, a nostro avviso, deve fungere da esempio, da modello per il cittadino comune, e che alla base del suo agire quotidiano ci debba essere la nozione cristiana del “non fare ad altri quello che non sia fatto a te stesso” che dovrebbe essere letta come “fai ad altri quello che vorresti fosse fatto a te stesso”. Non il minimo sospetto dell’interesse personale nella gestione pubblica deve ricadere sull’amministratore, né deve egli essere colpito, neppure lontanamente, dal dubbio di un conflitto di interessi di natura personale.
Detto questo vengo al motivo di questa lunga premessa. Nel corso del primo Consiglio Comunale il primo intervento fatto dal mio capogruppo è stato quello di una richiesta di spiegazioni circa la presunta incompatibilità del Vice-Sindaco Prudenza a ricoprire la carica di Assessore. Ci è stato risposto che l’incompatibilità era stata superata dal fatto che il Vice-Sindaco non ricopre più la carica di dirigente della SIECO, la società che ha la convenzione con il Comune per lo smaltimento dei rifiuti. A noi tuttavia risulta che il Vice–Sindaco sia tuttora un dipendente della SIECO e che sia stato diciamo “retrocesso” di livello occupazionale, da dirigente è passato a impiegato di VI livello. Rinunciamo alla curiosità di conoscere le effettive mansioni che egli svolge all’interno di detta società, siano esse di semplice impiegato di concetto o di operatore ecologico, ma ci chiediamo: come è possibile che un impiegato di una società, in questo caso la SIECO, sia nel contempo dipendente di quella società ed Assessore all’Ambiente, vale a dire la figura istituzionale che più di altre ha la funzione di verificare che quella società svolga in maniera corretta la convenzione col Comune, ed ancora Assessore alla Polizia Municipale, vale a dire l’organismo istituzionale che qualora la SIECO commetta irregolarità, ha il compito di comminare sanzioni? Come è possibile che la stessa persona, il Vice-Sindaco Prudenza, abbia il ruolo del controllore (Assessore all’Ambiente ed alla Polizia Municipale) e nello stesso tempo del controllato (impiegato della SIECO)? Forse non vi erano altri consiglieri di maggioranza che avrebbero potuto svolgere questo compito senza incorrere, a nostro parere, in un evidente conflitto di interessi? E non vi erano per il  Vice-Sindaco Prudenza altri settori in cui dimostrare le proprie capacità amministrative? Per questo motivo, dunque, noi del gruppo “Per un’altra Vieste” faremo istanza per presentare nel prossimo consiglio comunale un punto all’ordine del giorno in cui chiederemo al Sindaco di ritirare al Vice-Sindaco Prudenza le deleghe all’Ambiente ed alla Polizia Municipale poiché riteniamo che tali incarichi costituiscono un evidente conflitto di interessi con le mansioni occupazionali che lo stesso detiene nella SIECO in quanto le sue attuali mansioni gli impediscono di svolgere il mandato amministrativo relativo alle due deleghe in questione con la dovuta serenità ed obiettività e libertà di giudizio".

Giuseppe Calderisi
Consigliere comunale
Per un’altra Vieste