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Ischitella/ Apre i battenti il museo archeologico con i reperti rinvenuti a Monte Civita

L’iniziativa denominata “Cigno nero” voluta da soprintendenza e comune. Una scoperta quasi per caso, dovuta alla caduta di un cane in una grotta.

Aperto il museo civico archeologico di Ischitella, dove è possibile visitare la mostra realizzata dalla Soprintendenza ai Beni archeologica per la Puglia in collaborazione con il Comune di Ischitella denominata, “Cigno Nero”. Museo nato all’indomani degli importanti ritrovamenti di reperti risalenti ad un arco di tempo racchiuso tra il VI-IV secolo a.C. —
I primi ritrovamenti a Monte Civita risalgono al 2009. Decine e decine di reperti archeologici non erano finiti nelle mani di trafficanti, grazie all’attenta opera di vigilanza della guardia Finanza sempre più finalizzata alla salvaguardia dell’interessante patrimonio archeologico che continua ad essere recuperato nel corso degli scavi che vengono, non solo a Monte Civita, ma anche in altre zone di Ischitella. Gran parte dei reperti riguardano monili, pendagli, collane in pasta vitra con pendaglio in bronzo e decorazione ad occhio di dado, come spiegava Giovanna Pacilio della soprintendenza beni archeologici della Puglia. Inoltre, lance, pugnali, giavellotti, materiale che confermano che la popolazione, che certamente ha abitato questo territorio tra il IV-V secolo a.c., era nella sua gran parte di natura bellicosa.
Monte Civita, una collina a confine tra Ischitella e Carpino, che sembra diventata una sorta di miniera d’oro per gli interessanti reperti che vengono portati alla luce, che testimoniano come, da sempre, è stato abitato da popolazioni diverse, ed è sempre più evidente che ci troviamo di fronte a presenze sannitico-etrusco-campana. L’ultima scoperta nel corso dell’operazione “Necropolis” della Finanza che ha consentito il recupero di quattro monete in argentò e bronzo, un pendaglio in bronzo, sette chiodi in ferro, sette pezzi di vasellame interi e ricostruibili, una spada di ferro in tre frammenti, una fibula ad arco in ferro, un lisciatoio per macine e cinquantasei frammenti vasellame vario. Poco tempo fa è stata scoperta, sempre a Monte Civita, una grotta scoperta, che oggi è inserita nell’elenco delle “Grotte” del Piano paesaggistico della Regione, su proposta della direzione regionale per i Beni culturali e paesaggisti della Puglia. La scoperta della grotta, è stato un colpo di fortuna: si deve alla caduta, accidentale, di un cane da caccia nella caverna, all’affannoso tentativo del proprietario di riportarlo fuori.

Francesco Mastropaolo