Dal tribunale di Trani parte il riscatto dei precari nella scuola. Nei giorni scorsi, è stato accolto dai giudici civili il ricorso di una docente, precaria da oltre sette anni e in servizio all’istituto”Archimede” di Andria. L’insegnante ha ottenuto la conversione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato. Ma non solo: il ministero dell’Istruzione, università e ricerca è stato condannato a risarcire la donna con sette mensilità dell’ultima retribuzione. Una pronuncia che arriva a poca distanza da un’altra sentenza, sempre dei magistrati tranesi, con cui si restituiva sollievo ad altri due ricorrenti, una insegnante e un assistente amministrativo di Andria, precari rispettivamente da nove e undici anni. Anche in quel caso, il Miur era stato condannato per l’utilizzo abusivo dei contratti di lavoro precario. Ma il ricorso promosso dai docenti, assistiti dai sindacati di categoria dell’Ugl è in proporzione più importante perché riguarda un bacino di utenza maggiore con questa esigenza. I dati statistici attestano che i docenti precari in Puglia sono circa 12 mila, sparpagliati nelle graduatorie dimezza Italia, mentre quelli del personale Ata non superano gli 8 mila. E a breve si attende l’esito di un migliaio di ricorsi, promossi dai sindacati per la stabilizzazione e gli scatti stipendiali.