Il Tar lazio si riunirà a marzo.
Le ricerche di petrolio al largo delle Tremiti non inizieranno prima che il Tar del Lazio avrà avuto la possibilità di esprimersi nel merito sull’ok alla Via rilasciato dal ministero dell’Ambiente. Ieri davanti ai giudici amministrativi capitolini, dove sono stati riuniti i cinque ricorsi presentati da Regione ed enti locali, gli irlandesi della Petroceltic hanno infatti assunto un impegno formale: sell’ok definitivo alle ricerche dovesse arrivare prima dell’udienza di merito (in programma il 22 marzo), la Petroceltic ne darà comunicazione agli enti locali interessati e«garantirà uno stand still di 14 giorni». Ovvero il tempo per presentare al Tar una nuova richiesta di sospensiva.
Nella dialettica processuale è un punto a favore del fronte del «no» capitanato dalla Regione (rappresentata dall’avvocato Maria Liberti). Questo proprio perché il parere favorevole di compatibilità ambientale pronunciato dal ministero dell’Ambiente non costituisce, di per sé, un pericolo grave e irreparabile: per avviare le ricerche del petrolio serve infatti l’autorizzazione dello Sviluppo economico che non è ancora stata rilasciata. Ma è un segnale anche la fissazione in tempi relativamente brevi dell’udienza di merito, segnale colto anche dalla Petroceltic: di fronte al rischio di sprecare denaro, meglio temporeggiare fino a quando i tribunali non si saranno espressi.
La Petroceltic ha chiesto l’autorizzazione a condurre ricerche di petrolio in un’area di mare tra le coste abruzzesi e molisane, ma ad appena 26 km dalle isole Tremiti. La ricerca avverrebbe con l’utilizzo dell’Air Gun: si tratta di indurre artificialmente delle onde elastiche nel sottosuolo marino per studiare la risposta del terreno