D’Ambrosio (arcivescovo di Lecce): inaccettabili le trivellazioni
Si rinsalda sempre più l’alleanza fra Gargano e Salento per la difesa del mare dal pericolo delle trivellazioni autorizzate alle società petrolifere Petroceltic e Northern Petroleum dal Ministero dell’Ambiente. Artefice del gemellaggio Beniamino Piemontese, socio fondatore dell’Associazione Ideale Torre di bello luogo e autore del sito web messapi.info. Piemontese, dopo il sit-in di cui è stato protagonista lo scorso 2 agosto davanti alle sedi della Provincia e del Comune di Lecce, è riuscito a provocare una valanga di adesioni morale alla sua battaglia civile. Tra queste, quella d’eccezione dell’arcivescovo di Lecce Domenico D’Ambrosio. Così scrive Sua Eccellenza, già vescovo di San Giovanni Rotondo-Manfredonia-Vieste, in una lettera a Piemontese: “Non posso non accogliere l’invito che soprattutto il Centro Studi Martella della mia Peschici mi ha rivolto per aderire toto corde alla sua battaglia civile in difesa del nostro mare e delle nostre ancor più meravigliose coste del Salento”.
“Si fa davvero fatica a capire le scelte politiche che stanno alla base dell’autorizzazione concessa dal Ministero dell’Ambiente per “trivellare” il nostro mare”, osserva monsignor D’Ambrosio. “Aumenta sempre più la distanza, l’assenza e l’incapacità a raccogliere le istanze che vengono dal basso e reclamano un’attenzione, un impegno, una civile responsabilità che soprattutto le istituzioni devono promuovere. La tutela dell’ambiente e della integrità delle bellezze che il creatore ci ha affidato è compito dei singoli ma soprattutto delle istituzioni che vivono una strana discrasia con le attese e le reali esigenze del nostro territorio che non può essere deturpato e “offeso”.
Una posizione, quella dell’arcivescovo di Lecce, accolta con viva soddisfazione da Piemontese, ma anche dalla presidentessa del Centro Studi Martella Teresa Rauzino e da Michele Eugenio Di Carlo, presidente del Comitato per la tutela del mare del Gargano. I quali ricordano il profluvio di osservazioni che da più parti vengono inviate in queste settimane al Ministero dell’Ambiente per esprimere contrarietà in merito alle famigerate concessioni alle prospezioni petrolifere.
Tra queste le Osservazioni di Marialuisa d’Ippolito, capo delegazione del FAI di Foggia:
“Il documento di VIA sottomesso dalla Northern Petroleum è da considerarsi incompleto e fuorviante.
E’ infatti singolare che nella VIA vi sia una lunga discussione sulla presunta necessità in Italia di estrarre
petrolio dal territorio e dai mari nazionali, ma che invece non vi sia menzione alcuna dei possibili impatti
ambientali, in termini di subsidenza, scoppi di pozzi, rilasci a mare di sostanze tossiche come fanghi e fluidi
perforanti o acque di risulta che possono diffondere per decine di chilometri dai punti di emissione.
Nella VIA non sono neppure menzionati i possibili impatti all’economia costiera delle comunità
interessate che, allo stato attuale, è totalmente incompatibile con lo sfruttamento di idrocarburi. Come si
concilia il turismo di Otranto, Lecce e Monopoli con possibili piattaforme, oleodotti, transito petroliere,
scoppi accidentali o sversamenti a mare?
La zona proposta dalla Northern Petroleum per eseguire sondaggi sismici e successivamente – se lo riterrà
opportuno – per trivellare il fondale marino, è di alto valore naturalistico, turistico-recettivo ed ha nella
qualità del pescato il suo fiore all’occhiello. L’air gun è una tecnica invasiva che danneggia flora e fauna” conclude la d’Ippolito.
Lucia Piemontese
L’Attacco