Arrivano 365 milioni di euro per il sistema delle Università e della ricerca pugliesi, nell’ambito del miliardo sbloccato per gli Atenei del Sud dal Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, che si è riunito ieri mattina, a palazzo Chigi. Come ha spiegato il Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, nel corso di una breve conferenza stampa con il ministro per l’Istruzione Maria Stella Gelmini, questo miliardo di euro rappresenta la seconda trance del Piano per il Sud, che ad agosto ha liberato 7,4 miliardi per le infrastrutture meridionali e che ad ottobre si occuperà degli investimenti per l’ambiente: «Come promesso dal presidente Berlusconi, ci sarà un provvedimento al mese per il Mezzogiorno», ha affermato il ministro pugliese, sottolineando che «il Piano per il Sud non è uno spot, ma un programma serio che sta trovando la sua piena attuazione». Fitto ha inoltre rimarcato l’importanza della collaborazione tra Regioni e governo: «La coesione istituzionale – ha rilevato in tempi di contrasti con le autonomie sulla manovra e il patto di stabilità – è il valore aggiunto dell’attuazione del Piano».
Con i suoi 365 milioni, la Puglia finanzierà due tipi di interventi: 255 milioni sono destinati al rafforzamento delle infrastrutture universitarie, dai servizi per la didattica e la ricerca, a quelli per gli studenti (biblioteche, laboratori e alloggi), oltre al sostegno per gli spin-off accademici, cioè società per azioni o a responsabilità limitata nelle quali le Università non abbiano una quota di partecipazione. Gli altri 95 milioni sono dedicati all’innovazione e alla creazione di un Polo integrato di centri di ricerca e di alta formazione.
Questi soldi «sono una boccata d’ossigeno per un mondo che è stato fortemente tagliato e penalizzato pur nella sua funzione primaria, tanto delicata e importante, di formazione delle nuove generazioni», ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, soddisfatto per gli impegni economici che fanno seguito al Piano per il Sud e all’intesa istituzionale siglata il 28 luglio scorso con il ministro Fitto, per la programmazione congiunta degli interventi finanziati con le risorse Fas assegnate alla Puglia.
Il ministro Gelmini ha definito il miliardo una «cifra significativa» per rafforzare l’edilizia universitaria, i servizi e «valorizzare le eccellenze», cioè la creazione di tre poli di ricerca meridionali (uno quello pugliese) per cui sono stati stanziati 150 milioni di euro. «Se a questo aggiungiamo la possibilità di utilizzare il bando per 400 milioni per potenziare le infrastrutture della ricerca, arriviamo a 1 miliardo e 400 milioni complessivi» ha aggiunto il ministro, preoccupato per la fuga di cervelli. «Investiremo – ha infatti concluso – sul trasferimento tecnologico attraverso un lavoro condiviso con la Conferenza dei rettori, ma in modo particolare con gli atenei del Sud, al fine di evitare la fuga dei cervelli e fare in modo che la crescita e il rilancio del sistema Paese, e del Mezzogiorno in particolare, passino da questa progettualità che mette insieme le migliori intelligenze del Sud, i migliori progetti, per dare centralità al sistema universitario». Le risorse verranno utilizzate anche per anticipare la riforma universitaria, che prevede, tra l’altro, la fusione tra atenei.
Anche la conferenza dei Rettori ha espresso il proprio apprezzamento per la delibera Cipe e il presidente dell’organismo, Marco Mancini (Università di Viterbo), ha spiegato che in questo modo «si rafforza la sinergia virtuosa fra Università Enti di Ricerca, Regioni e singoli territori».
Alessandra Flavetta