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Mutui per giovani coppie: tanti i vantaggi per la Capitanata

Montanaro: “Rivitalizzeranno l’economia locale e la valorizzazione dei centri storici”.

 

Nonostante la crisi e la situazione lavorativa precaria di molte giovani coppie accedere ai finanziamenti per garantirsi un tetto non è più così difficile e anche le coppie della Capitanata potranno presto accedere ai finanziamenti ministeriali per acquistare casa.
Un’iniziativa che in un territorio in cui la crisi edilizia sta rallentando l’intera economia locale potrebbe rappresentare una svolta importante, e per questo andrebbe incentivata con una comunicazione fitta anche da parte delle istituzioni locali.
“Comunicare le agevolazioni previste dal Ministero della Gioventù per l’accesso ai prestiti per l’acquisto della prima casa – spiega il portavoce dell’associazione Oikos, Andrea Montanaro –, è nel nostro territorio determinante per rimettere in moto l’intera economia locale. Quest’iniziativa, infatti, prevede la realizzazione di un fondo di garanzia per l’accesso ai prestiti per l’acquisto dell’abitazione principale. Ciò significa che una coppia under 35 sposata, oppure un single con figli minori a carico, e con reddito dichiarato complessivo non superiore ai 35mila euro, di cui più della metà deve derivare da un lavoro con contratto non a tempo indeterminato, potrà usufruire della garanzia del Governo fino a 75mila euro.
Per quanto riguarda, inoltre, l’immobile da acquistare ed il mutuo da richiedere, il primo non deve presentare caratteristiche di lusso e non può avere una superficie superiore ai 90 metri quadrati, il secondo non deve essere superiore ai 200 mila euro”.
Secondo l’associazione, quindi, presto la Capitanata potrebbe trasformarsi in un grande cantiere con i giovani impegnati in prima persona non solo ad acquistare un tetto ma anche a dare una boccata d’ossigeno all’intero indotto di aziende che ruota attorno al settore immobiliare, dalle imprese edili ai rivenditori di oggettistica.
“Non va inoltre dimenticato che nei nostri territori superfici non superiori a 90 metri quadrati – conclude Andrea Montanaro – sono perlopiù presenti nei centri storici e quindi quest’opportunità potrebbe anche rappresentare un primo passo verso la valorizzazione dei nostri antichi borghi”.