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Vico/ Chiude laboratorio d’analisi

Provvedimento operativo dal 2 novembre . Le provette dei prelievi inviate a S. Marco in Lamis.

 

La ventilata chiusura del labora­torio di analisi di Vico è più che un’ipotesi. I prov­vedimenti del direttore sanita­rio del distretto di Vico del Gar­gano, Michele Carnevale, van­no proprio in questa direzione. Dal due novembre, in man­canza di proroga del contratto o del rientro in servizio del me­dico dirigente, la conclusione non sarebbe altra che quella del­la chiusura del servizio. In po­che parole, a Vico del Gargano si continuerebbero ad effettuare i prelievi ematici ma le provette saranno portate al laboratorio di San Marco in Lamis.
Prosegue la smobilitazione silente ma costante, che risale allo scorso anno, allorchè il direttore del distretto sanitario, Michele Carnevale, dispose che gli utenti di Rodi Garganico fa­cessero riferimento al labora­torio di Vieste e non più a quello di Vico del Gargano. Altro prov­vedimento incomprensibile, sempre da parte di Carnevale, quello di aver disposto, da mag­gio scorso, che i "marcatori tu­morali e ormonali" dei pazienti di Vieste non fossero più portati a Vico del Gargano bensì a San Marco in Lamis. Se non ci sa­ranno disposizioni differenti, da novembre a San Marco in Lamis verrebbero portati anche i prelievi dei pazienti dei Co­muni che, attualmente, fanno riferimento a Vico del Gargano, cioè, Cagnano Cagnano Varano, Carpino, Ischitella e, natural­mente, quelli vichesi.
Non è possibile che un ter­ritorio che già per ragioni oggettive è fortemente penalizzato dal punto di vista sanitario, se solo ricordiamo che il primo ospedale di riferimento è quello di San Severo, distante oltre set­tanta .chilometri, un centinaio se pensiamo a Vieste, possa con­tinuare ad essere privato di un laboratorio d’analisi. E poi ar­riviamo all’assurdo che un sin­daco-medico, il primo cittadino di Ischitella, Piero Colecchia,visto che al centro prelievi ema­tici del suo Comune manca, per­chè trasferito, l’unico infermie­re, si propone di effettuare, gra­tuitamente, i prelievi di sangue. E che la situazione sia preoc­cupante la si può ricavare dalle parole del sindaco Colecchia per il quale ciò che si sta ve­rificando è un «segnale grave, che denota che il disegno di ac­corpamento di presidi sanitari, più che una riduzione a livello economico è un caso di sperpero di denaro pubblico: al Isole Tremiti – ricorda Colecchia – è stata istituita una seconda postazione 118, che permette a ogni medico di riscuotere 18mila euro al mese, me tre nel poliambulatorio di Ischitella sono impiegati tre amrninistrativi in un ufficio, dove basterebbe uno.

Francesco Mastropaolo