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«Gino Lisa», si indaga sui soldi

Stop dei voli Darwin, sotto la lente le risorse regionali. Collegamenti e passeggeri: la richiesta dei dati.

 

Il contratto di servizio, il disciplinare, ma anche i documenti sul traffico aereo e il flusso dei passeggeri. Sono questi, secondo indiscrezioni che filtrano dal riserbo che caratterizza la vicenda, gli incartamenti che la Guardia di Finanza di Foggia, su mandato della procura dauna, ha chiesto di visionare ad Aeroporti di Puglia, la società che gestisce tutti gli scali aeroportuali della Regione Puglia. Venerdì scorso gli uomini delle fiamme gialle avevano fatto «visita» agli uffici di Aeroporto di Puglia che si trovano all’interno dello scalo Gino Lisa: dovevano tornare per recuperare altri documenti che tre giorni fa non erano disponibili perché si trovavano negli uffici centrali di Bari. Come confermato dalla stessa società, tutto l’incartamento sarà consegnato ai militari delle fiamme gialle il 7 novembre prossimo, proprio il giorno di interruzione dei voli della Darwin dallo scalo foggiano. E proprio i voli della compagnia dal Gino Lisa per Milano Malpensa, Torino e Palermo sono al centro delle attenzioni della procura che, al momento, non ha aperto una inchiesta vera e propria.
«Accertamenti preliminari sui soldi spesi per volare dal Gino Lisa e sulla sospensione dei voli annunciata qualche giorno fa», questo il motivo per cui gli uffici della procura di Foggia hanno deciso di acquisire tutti i documenti inerenti il contratto della Darwin con Aeroporti di Puglia, e sul volume di traffico della compagnia della scalo di viale degli Aviatori. Una indagine preliminare anche dopo le numerose notizie giornalistiche degli ultimi giorni, in concomitanza con la decisione ufficiale della compagnia di sospendere i voli «dopo la drastica riduzione delle prenotazioni registrata a partire dal 30 settembre» quando è stato introdotto il nuovo regime tariffario, che ha previsto incrementi nel costo del biglietto. Il contratto di servizio tra la Darwin e Aeroporti di Puglia, garantito per tre anni, è scaduto il 9 settembre scorso: la compagnia non era in grado di continuare vista la perdita dell’ultimo mese che è stata di circa 550mila euro. Ma all’attenzione degli inquirenti sono anche i finanziamenti ottenuti dalla Regione Puglia, ossia quei 27 milioni di euro garantiti dal 2008 ad oggi per il Gino Lisa: 18 milioni di euro di finanziamento pubblico per far volare gli aerei – 6 milioni all’anno – e i rimanenti utilizzati per le opere di ristrutturazione e di ammodernamento dello scalo aeroportuale. Gli investigatori intendono verificare se i finanziamenti pubblici siano stati utilizzati come prevede la legge senza alcuna «distrazione» di fondi. Naturalmente, ed è bene precisarlo, la Guardia di Finanza e la procura non stanno indagando su alcuno e non c’è alcuna ipotesi di reato. Il loro è solo un lavoro precauzionale e finalizzato ad accertare – anche dopo le polemiche politiche – se tutto si sia svolto regolarmente.

Luca Pernice