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Vico/ La rabbia del personale dell’Unità di degenza territoriale

“Noi, senza stipendio da sette mesi continuiamo a lavorare”. La cooperativa CSS di Isernia non paga sollecitati Asl e Prefettura.

Da oltre sette mesi il personale in servizio presso l’Udt (Unità degenza territoriale) di Vico del Gargano non percepisce lo stipendio. Una situazione ormai non più sostenibile da parte di infermieri e personale ausiliario che, giornalmente, garantiscono, ventiquattro su ventiquattro, il servizio assistenza. Uno stato di cose ormai ai limiti di ogni giustificazione da parte della cooperativa, la "Css" di Isernia", che eroga servizi nel campo dell’assistenza domiciliare e presso le unità di degenza territoriale. Nonostante tutto il personale continua a restare in servizio, una situazione che, però, non può essere portata a lungo; anzi, è necessario che, in termini brevissimi, si trovi una soluzione per evitare che si arrivi al blocco delle prestazioni, con le conseguenze facilmente immaginabili nei confronti dei pazienti. Da alcuni mesi sono intervenute anche le segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, sollecitando, in primis, il direttore generale dell’Azienda sanitaria Foggia, Ruggero Castrignanò, affinchè ci sia un suo "energico intervento nei confronti della “cooperativa". Della questione è stato informato anche il prefetto, Antonio Nunziante, ma, ad oggi, la situazione continua ad essere stagnante; non solo, ma non ci sono segnali che possano aprire squarci di ottimismo. Come si possano lasciare, per mesi, senza retribuzione lavoratori che, 0ltretutto non hanno altre fonti di reddito, è soltanto incomprensibile, nel momento in cui devono far fronte alle esigenze del quotidiano: dalla spesa giornaliera al pagamento di rate di mutuo, alle rette scolastiche, in sintesi a quelle che sono le esigenze di una famiglia con figli. E non sono pochi i casi di famiglie alle quali i commercianti non fanno più credito, in considerazione del fatto che il debito accumulato ha cifre significative. Una condizione di forte disagio in cui vivono infermieri e ausiliari ormai non più sostenibile. In assenza di risposte concrete, l’unico sbocco da parte del personale non potrà essere che quello di bloccare il servizio di assistenza, pur consapevole del disagio che si creerebbe a danno di degenti, la gran parte dei quali anziani e, di conseguenza, i più esposti al disagio che si verrebbe a determinarsi. Da mettere ben in evidenza il fatto che in tutti questi mesi, nonostante la mancata riscossione dello stipendio, il personale continua ad assicurare,con la stessa competenza e dedizione, le prestazioni ai pazienti. Al di là delle responsabilità, è indubbio che l’indice non può che essere puntato nei riguardi della cooperativa che non può gestire servizi così complessi senza avere, c’è da pensare, le risorse sufficienti per garantire la copertura finanziaria del servizio. Una situazione che non è circoscritta all’unità degenza. territoriale di Vico del Gargano, coinvolti anche i centri di Vieste e San Nicandro Garganico.

Francesco Mastropaolo