Menu Chiudi

Fondi alla Puglia per porti e ferrovie: Passera rassicura

Soldi alle infrastrutture del Sud. La pax tra il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e l’allora ministro ai Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, sembrava aver portato in dote i milioni necessari ad avviare una serie di opere strategiche. Ora, insediatosi un nuovo governo, c’è aria di ripensamento. A farne le spese, oltre alla mai tanto menzionata alta velocità Bari-Napoli, anche gli interventi per sciogliere il nodo ferroviario di Bari, liberando la città, a Sud e a Nord, dai binari che la spaccano in due. Il ministro per la Coesione territoriale, ovvero il successore di Fitto, Fabrizio Barca, si è già espresso rassicurando la Puglia. Ad ogni modo questa mattina, dal faccia a faccia a Roma con Barca e con il suo collega, il ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, il presidente Vendola avrà modo di capire in prima persona quanto sia reale la volontà del governo Monti di sostenere la crescita del Mezzogiorno, mantenendo i finanziamenti destinati a grandi opere pubbliche o se piuttosto non ci sia un ripensamento di Rfi (Rete ferroviaria italiana). Da parte sua, l’assessore regionale alla Mobilità, Guglielmo Minervini, avverte: «Andremo all’incontro per difendere la centralità della dorsale ferroviaria, la pregiata rete di 1500 km che stiamo provando a rimettere al centro della scelta di mobilità delle persone e al servizio del trasporto delle merci. Auspichiamo di tornare dal confronto con qualche garanzia in più sull’attuazione di questi programmi».

Ieri, intanto, una specie di antipasto dell’incontro si è avuto nel corso dell’audizione del ministro Passera in VIII commissione alla Camera dei deputati. Alle domande poste dall’onorevole pugliese del Pd, Ludovico Vico, proprio sulle voci di fondi a rischio per le grandi infrastrutture in Puglia, il ministro ha assicurato che l’incontro in programma questa mattina ha proprio l’obiettivo di «recuperare le risorse già destinate al “nodo di Bari” con l’impegno di presentare ed approvare al prossimo Cipe il progetto e la sua cantierizzazione».

L’altra questione posta da Vico aveva a che vedere su un’ipotesi di «declassamento» del porto di Taranto. Passera ha assicurato che «il porto di Taranto sarà collocato nel Core network dal consiglio dei ministri del 12 dicembre. Non sussiste alcuna preoccupazione per la piastra Logistica». Ultima questione il disimpegno di Rfi sui treni del servizio notturno in partenza dalla fascia jonico salentina. Ma su questo Passera non ha dato rassicurazioni. Da interpretare, infine, le dichiarazioni rilasciate in merito agli aeroporti. «Non possiamo andare avanti così – ha detto – con la filosofia di un aeroporto in ogni provincia». Un avvertimento in qualche maniera anche alla Puglia che tra Foggia, Grottaglie, Bari, Brindisi e Galatina, è chiaramente nella condizione deprecata dal ministro.

«Considero incondivisibile – ribatte Vico – il disimpegno del ministro in ordine ai treni a lunga percorrenza dal momento che i contratti di servizio si realizzano tra Stato e Trenitalia. Stimo che le generose iniziative dei cittadini, delle istituzioni e delle associazioni pugliesi e di Taranto abbiano motivo per proseguire. L’orario ferroviario si può pure modificare dopo il suo avviamento».

Sulla necessità di tenere duro sui finanziamenti destinati al nodo ferroviario, interviene anche il capogruppo Pdl al consiglio regionale, Rocco Palese. «È un’opera indispensabile non solo per la Puglia, ma per tutto il Sud Italia nell’ottica del sostanziale allungamento della linea di alta capacità ferroviaria da Napoli a Bari e Lecce. Ci auguriamo che quella nata ieri sia davvero una tempesta in un bicchier d’acqua, come dice il ministro Barca, e che quindi il Nodo non compaia in questa delibera Cipe per essere finanziato magari già nella prossima. Ma, d’altro canto, non possiamo non condividere la preoccupazione della Regione e del Comune di Bari sul rischio che l’opera scompaia. Il Nodo è, appunto, uno snodo indispensabile per far arrivare la linea e, quindi i treni ad alta velocità da Napoli fino a Bari e poi a Lecce, proprio come stabilito dal governo Berlusconi che quell’alta capacità ha inserito tra le opere infrastrutturali strategiche per lo sviluppo del Sud». Palese conclude con un invito a vigilare rivolto a tutti i parlamentare del Sud.