Menu Chiudi

Ricchezza di Puglia 60 milioni di ulivi «Oggi più tutelati»

Sessanta milioni di piante d’ulivo, ovvero quattordici volte la popolazione pugliese. Il censimento delle piante simbolo della Puglia, o meglio di quante tra queste hanno le caratteristiche per potersi fregiare del titolo di piante secolari tocca quota 300mila. Tanti sono gli esemplari «raggiunti» attraverso la realizzazione di ortofoto che diventeranno altrettante mappe. Obiettivo toccare, nell’arco di sei mesi, quota 500mila. A quel punto, Incrociando i dati da ortofoto e rilevamenti direttamente sul campo ed elaborando uno specifico modello matematico, non ci saranno più segreti sulle estensione di piante d’ulivo nella nostra regione. Quello dei censimenti era uno degli obiettivi, se non il principale obiettivo, dal quale peraltro dipendeva il destino della legge regionale sulla tutela dei «grandi vecchi», le piante secolari che danno anche un olio con qualità e caratteristiche organolettiche senza eguali. Senza censimento, si diceva nella precedente versione della legge di tutela, il 1° gennaio 2012 sarebbe venuto meno il divieto di espianto e nel settore sarebbe stata la deregulation. Il consiglio regionale, invece, all’unanimità, ha cassato la scadenza, facendo rivivere il divieto di espianto salvi i casi in cui viene espressamente autorizzato da un’apposita commissione in un arco temporale di 90 giorni dal deposito della richiesta. In nessun caso la mancata risposta in questo periodo funzionerà da silenzio-assenso.
Sulla platea stimata di ulivi secolari di Puglia, al momento gli esemplari censiti ed etichettati sono circa 13mila e 500. Per ciascuno esiste una scheda specifica con tanto di coordinate geografiche per poterlo individuare.
«È del tutto evidente – ha spiegato ieri alla presentazione dei primi dati sul censimento l’assessore regionale alla Qualità dell’Am – biente, Lorenzo Nicastro – che questa attenzione, questo lavoro di catalogazione e di studio, l’elaborazione di modelli e di database delle nostre piante, delle aree e delle loro morfologie, sono in netto contrasto con le fantasiose ricostruzioni di chi ha voluto far passare il messaggio che l’impegno normativo della Puglia, unica regione ad aver prodotto una norma specifica sulla materia degli ulivi monumentali e il cui operato viene apprezzato nel contesto internazionale del Mediterraneo, andasse contro il patrimonio arboreo. Ribadisco l’intenzione di tutelare il patrimonio degli ulivi monumentali – conclude Nicastro – unitamente alla possibilità per i pugliesi di vivere con essi in maniera armonica e senza subirli come un museo delle cere a cielo aperto. Il nostro compito, che sentiamo con forza e a cui non vogliamo sottrarci, è quello di stringere le maglie dei processi amministrativi e dei controlli tecnici perché gli ulivi siano tutelati».