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Sanità in Puglia/ L’assessore Fiore: «Nel 2012 deficit ridotto»

«Il 2011 si chiude con una maggiore capacità di controllo: siamo in una situazione ragionevole di contenimento della spesa sanitaria, che vale l’88% del bilancio regionale di quest’anno». È l’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore, intervenuto nell’aula del Consiglio regionale per il Bilancio, a fornire numeri e cifre del sistema, paventando il rischio di minori entrate per il 2012 a causa dell’aumento ulteriore di un punto dell’Iva (oggi al 21%) allo studio del governo nazionale.
«Le addizionali sull’Irap e l’Irpef del 2012 – ha aggiunto – copriranno la spesa. Ad oggi la perdita stimata da coprire è di 229 milioni di euro, data dai 195 milioni di euro di perdita vera e propria e dai 34 milioni degli extra-Lea (prestazioni in più rispetto ai livelli essenziali di assistenza nazionali con costi che per legge devono trarre finanziamento nel bilancio autonomo, ndr). Quanto al deficit la previsione al 31 dicembre – ha aggiunto Fiore – vede una riduzione cospicua ed ulteriore: il deficit dovrebbe attestarsi sui 52 milioni. Nel 2012 temiamo un aggravio di deficit che sarebbe di 30 milioni di euro solo con l’aumento dell’iva e per questo le Regioni hanno chiesto al governo nazionale di sterilizzare l’aumento per il 2012».

Fiore ha poi voluto chiarire in Aula la vicenda dei lavoratori precari della sanità impegnati nelle attività di trasporto e assistenza socio-sanitaria dei malati oncologici e affetti da Sla che, protestando ieri fuori dalla sede del Consiglio, hanno chiesto di proseguire il servizio per il terzo anno consecutivo, così come previsto dal progetto iniziale. «È arrivato il tempo – ha detto – di trasformare queste attività in ordinarie e non mi riferisco solo all’assistenza oncologica, ma anche a quella territoriale. Non bisogna caricare gli extra lea di ulteriori elementi di spesa. In attesa di arrivare a questa “nuova ordinarieta”, prevederemo delle piccole proroghe del servizio per garantirlo nel tempo necessario a questo passaggio, spese che andranno sugli extra Lea». L’assessore Fiore ha chiuso il suo intervento invitando l’Aula a «non irrigidire con tante norme il sistema del controllo della spesa», pur convenendo che «si può fare meglio. È necessario ribadire che la Puglia – ha poi ribadito – è l’unica regione che sia entrata in Piano di rientro non per eccessivo disavanzo strutturale finanziario (cioè oltre una soglia percentuale rispetto al finanziamento del Servizio sanitario nazionale che è variata negli anni scendendo dal 7% al 5% per il 2010, la Regione Puglia ha chiuso al 4,93%), bensì a causa di un indebitamento che nulla ha a che vedere con il bilancio sanitario e cioè per la violazione dell’obiettivo del patto di stabilità interno per gli anni 2006 e 2008».

Sulla vicenda dei 530 medici e infermieri in via di reintegra al posto di lavoro dopo la bocciatura della Consulta, invece, esulta il sindacato Usppi: «un plauso va riconosciuto all’assessore Fiore che, con circolare del 21 dicembre scorso, ha comunicato a tutti i direttore generali di deflazionare il contenzioso tramite procedure conciliative dinanzi alle Direzioni Provinciali del Lavoro».

«Ritenevamo – dice il segretario Nicola Brescia – che la stabilizzazione dei medici licenziati andava individuata nella soluzione politica :la politica ha creato il danno e la politica ha dato la risposta opportuna, per superare le tante ingiustizie disseminate dalla ricerca della difesa dei diritti individuali; ma anche per evitare un dispendioso percorso giudiziario che arreca danni ai lavoratori e alla pubblica amministrazione».