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Vieste/ Consiglio Comunale l’intervento di Mauro Clemente della lista “Ripartiamo”

Ordini del giorno n. 2 – Interrogazioni sul contratto Gema – Ordini del giorno n. 9 – Mozione sul contrasto all’evasione fiscale. Non parteciperò alla discussione di questi argomenti poiché interferiscono con il lavoro della Commissione di garanzia da me presieduta.

 

 Ordine del giorno n. 5:     Mozione n. 3 sulla vicenda Tarsu
La vicenda dei rimborsi Tarsu che ha monopolizzato la scena politica viestana dal mese di giugno deve essere ora affrontata serenamente dal punto di vista politico, oltre che nel merito per i nuovi atti assunti.
I cittadini pensano che non è stato fatto nulla da parte delle opposizioni perché alcuni consiglieri di minoranza a mio avviso non hanno capito quello che è successo ed hanno promesso ai propri elettori che ci avrebbero pensato loro, ma senza fare nulla di concreto.
Dal punto di vista morale mi sento con la coscienza a posto avendo presentato già in sede di riconoscimento dei debiti fuori bilancio (relazione-intervento nel Consiglio Comunale del 13.10.2011 pubblicata sul sito www.mauroclemente.it) una ricostruzione dei fatti con una proposta di denuncia-querela che è stata acquisita sia dalla Corte dei Conti che dalla Procura della Repubblica.
Ho piena fiducia nella Magistratura che sta lavorando sul caso ed alla quale dobbiamo dare il tempo necessario per l’esame degli atti al fine di prendere gli opportuni provvedimenti.
Oggi, riproporre le stesse argomentazioni avrebbe un senso solo se parte della maggioranza si apriresse al confronto sulla vicenda. Ma, se ciò non avverrà, come temo, non resta che seguire il caso e segnalare eventuali nuove irregolarità.
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Per quanto riguarda i nuovi atti assunti dal 13 ottobre si segnala quanto segue.
1.- Nota del Segretario Generale del 25.10.2011
con la quale mi è stato comunicato che :
– “l’esposto-denuncia e querele, presentate dal Sindaco alla locale Tenenza dei CC, essendo un atto istruttorio di procedura penale, ai sensi del’’art.28, ultimo comma del regolamento per la disciplina del diritto di accesso ai documenti amministrativi e per l’individuazione del responsabile del procedimento amministrativo e dei termini procedimentali, gli stessi sono inibiti ai Consiglieri comunali; l’eventuale accesso può essere richiesto presso l’Autorità procedente”;
– “da verifiche rivolte agli uffici tributari comunali, non risultano relazioni svolte in merito alla verifica degli importi imposte ICI, TARSU, dovute dai soggetti che hanno presentato istanza di rimborso”.
Dalla risposta ricevuta si evince che non è permesso ad un Consigliere di avere contezza dell’operato dell’Amministrazione e che non si vuole controllare la capacità contributiva dei soggetti che hanno ottenuto il rimborso dalla Commissione Tributaria.
Infatti la relazione che ho richiesto sulla verifica degli importi per imposte ICI e TARSU dovute dai soggetti che hanno presentato istanza di rimborso e quelli riportati nei ruoli e/o versati, con specificazione se le superfici accatastate rispecchiano l’attualità della situazione immobiliare dei complessi turistici, non è stata fatta.
2.- Ricorsi per revocazione
Nel mese di ottobre sono stati avviati n. 14 giudizi nei confronti dei soggetti che hanno ottenuto i rimborsi tramite ricorsi per evocazione straordinaria ex art. 64. co.2°, d.lgs. n. 546/92 e s.m. e i..
Nei suddetti ricorsi non è documentata e provata la ragione che ha permesso di avviare i ricorsi, ovvero il dolo dei soggetti che hanno ottenuto il rimborso.
I ricorsi sembrano approntati frettolosamente (non a caso) e ad essi non è stata allegata neanche l’esposto-denuncia e querele presentate dal Sindaco alla locale Tenenza dei CC, che costituisce l’unico atto a sostegno della prova del dolo. Tutto come avevo previsto: il Comune ha avviato le azioni giudiziarie relative ai soli ricorsi per revocazione per far “vedere” di aver fatto qualcosa, ma in realtà per non fare nulla.
L’unico documento allegato al ricorso, oltre quelli già contenuti nel fascicolo della Commissione Tributaria, è una certificazione del Dirigente del Settore Amministrativo che attesta:
1.- tutti i ricorsi non risultano protocollati;
2.- le sigle apposte sulla copia della prima pagina del ricorso non sono state riconosciute dai dipendenti addetti all’Ufficio Protocollo.
La predisposizione dei ricorsi per revocazione costano in acconto € 31.468,16, come risulta dalla specifica del legale del Comune, a fronte di una copertura finanziaria in Bilancio di € 8.000,00.
Quindi, oggi apprendiamo ufficialmente che non si è ritenuto di dover avviare eventuali ulteriori iniziative giudiziarie al fine di supportare le domande di revocazione, non avendo tra l’altro i mezzi sufficienti per avviare altre iniziative giudiziarie.
3.- Riconoscimento dei debiti fuori bilancio
Sempre nel mese di ottobre sono stati riconosciuti i debiti fuori bilancio derivanti dai rimborsi Tarsu con una procedura illegittima che non ha permesso l’esame dei documenti ai consiglieri di opposizione.
Il costante ricorso a procedure spregiudicate ed illegittime espone il Comune alla possibilità di annullamento di atti di importanza rilevante con conseguenze anche sulla esistenza di questa Amministrazione.
Così come riportato nel mio intervento del 13 ottobre:
– la proposta di delibera di variazione di bilancio è stata riformulata dal nostro Tremonti, l’Assessore Nicola Rosiello, che rientrato dalle Vacanze il 7 ottobre 2011, o si è accorto che la proposta di delibera non rispondeva alle sue istruzioni, oppure qualcuno gli ha suggerito di variare quanto aveva impartito prima di partire. ……………
– nella Commissione consiliare del 10 ottobre ho chiesto di ricevere una dichiarazione sui seguenti presupposti a base degli equilibri di bilancio:
– certezza dei residui attivi citati nelle relazioni allegate alla proposta di delibera;
– possibilità di rateizzare un debito fuori bilancio senza accordo;
– come mai il Comune non ha ancora avviato i procedimenti di verifica della capacità contributiva dei soggetti che hanno ottenuto le Sentenze TARSU.
– in data successiva a quella in cui si è tenuta la Commissione consiliare per discutere il presente ordine del giorno, ho ricevuto tramite mail un Odg aggiuntivo riguardante il riconoscimento di n. 14 debiti fuori bilancio.
– appena avuto contezza di ciò ho chiesto sempre tramite mail di ricevere l’avviso di convocazione della Commissione consiliare per esaminare lo stesso e di copia della/e fascetta/e, senza alcun riscontro.
– é evidente che l’Odg aggiuntivo non si potrà discutere oggi, così come non si può discutere il presente Odg dal quale quello aggiuntivo dipende.
– la proposta di riconoscimento di debiti fuori bilancio con un piano di rateizzazione (Odg aggiuntivo) deve essere affiancata da altre delibere di variazione del bilancio annuale di previsione (2011) e pluriennale (2012/2014) al fine di realizzare il piano di rateizzazione previsto dall’art. 194 comma 2 del TUEL.
– il piano di rateizzazione va concordato con il creditore e deve avere copertura finanziaria. Riconoscere debiti fuori bilancio con un piano di rateizzazione non concordato e senza copertura finanziaria fa venir meno i requisiti di veridicità e certezza del bilancio.
– le azioni giurisdizionali avviate (n. 14) non trovano copertura nel bilancio di previsione 2011, che prevede un importo complessivo per spese legali pari a soli € 26.500. Ai procedimenti giudiziari avviati occorre aggiungere quelli da proporre nei confronti delle imprese rinunciatarie (n. 6) e dei procedimenti penali nei confronti di tutti (n. 20). In totale almeno 40 cause, affidate non al legale interno del Comune ma ad un avvocato professore universitario esterno, considerata la complessità dei procedimenti.
La spesa per competenze legali per il Comune di Vieste sarà quindi di oltre € 200 mila, considerando un costo medio per causa di € 5.000.
Inoltre, la procedura avviata mira ad intraprendere – in seguito – i giudizi di revocazione, con almeno altre venti azioni giudiziarie.
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Ordine del giorno n. 10: Imposta di soggiorno
Il CDM ha approvato agli inizi di novembre lo schema di regolamento previsto dalla legge istitutiva dell’imposta di soggiorno, il quale chiarisce che:
–    il soggetto passivo è il soggiornante;
–    il gestore della struttura non il responsabile dell’imposta;
–    il regolamento comunale deve fissare in termini molto chiari la destinazione del ricavato, quindi l’imposta di soggiorno è un’entrata a destinazione specifica e non può essere utilizzata per coprire altre spese;
–    nel testo si lega strettamente l’istituzione dell’imposta di soggiorno agli interventi in materia turistica, e di sostegno delle strutture ricettive,manutenzione e recupero, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali ricadenti nel territorio comunale.
–    l’imposta deve essere determinata tenuto conto del prezzo pagato e non della classificazione (stelle).
Si rende necessario adeguare il regolamento approvato con delibera di C.C. n. 41/2011 alle nuove indicazioni governative, per non trovarci impreparati nel corso del 2012, primo anno di applicazione dell’imposta.
Al primo posto nelle iniziative che devono essere attuate inserirei la realizzazione di un sito per rendere effettiva la promozione. Mi riferisco alla scelta di un immobile da allestire con attrezzature specifiche, per:
–    avviare progetti ambiziosi che anticipino altre località turistiche;
–    renderlo sede del Sistema Turistico Regionale e polo del Turismo Pugliese, con una borsa del turismo, una scuola di formazione di eccellenza, un canale televisivo satellitare che trasmetta una identità ed immagine unica del “made in Puglia” e della destinazione turistica Puglia.
Avere una struttura sul Gargano che si occupi di promozione turistica – espressione diretta della Regione Puglia – costituisce garanzia e presupposto fondamentale per poter incidere nelle scelte future in campo turistico.
Contestualmente occorre, a mio avviso, proporre alla Regione Puglia una revisione della legge regionale sul Turismo, per rendere i territori parte arttiva nella promozione turistica.
A dieci anni dalla emanazione, la legge regionale di riordino del turismo non viene ancora attuata. La legislazione regionale non ha saputo tenere il passo dello sviluppo turistico, che si è dovuto basare nei nostri territori quasi esclusivamente sui privati.
I principi cardine della legge sono ancora attuali, ma non l’organizzazione del settore turistico.
L’assessore regionale Silvia Godelli con diverse dichiarazioni ed atti ha manifestato di condivide questo pensiero. Infatti, nella sua relazione al DDL che ha modificato alcuni aspetti della legge regionale dice che occorre assicurare l’indirizzo unitario delle funzioni a livello regionale nonché la necessaria articolazione operativa a livello provinciale.
La filosofia della legge quadro sul turismo e della normativa regionale è quella di realizzare un sistema turistico promosso dagli attori del turismo, in cui gli enti pubblici fanno la loro parte, che consiste programmare e coordinare gli interventi, dando attuazione agli obiettivi da raggiungere.
La mia proposta è quella di chiedere di riordinare – con urgenza – la legislazione regionale sul turismo per prevedere una rappresentanza territoriale negli organismi di promozione regionale ed una programmazione turistica sia regionale che locale (provinciale e comunale) pluriennale, a cui debbono partecipare tutti gli attori del settore (pubblici e privati). Essenziale dovrà essere anche la gestione di processi di aggregazione ed integrazione tra soggetti pubblici e privati.
Come?
Inserendo nella legge i seguenti obiettivi:
– programmazione regionale pluriennale;
– programmazione turistica locale (provinciale e comunale);
– partecipazione dei soggetti pubblici e privati del settore alla programmazione regionale;
– partecipazione di una rappresentanza territoriale omogenea negli organismi di programmazione regionale;
– promozione regionale dei i processi di aggregazione ed integrazione tra soggetti pubblici e privati.
Occorre che la nostra Regione riconosca le capacità del turismo della nostra provincia, che detiene il primato nella Regione sia per quanto riguarda la capacità ricettiva che per il movimento turistico (dovuto per i due terzi da soli tre Comuni: Vieste, Peschici e San Giovanni Rotondo), e per queste ragioni deve avere un riconoscimento in termini di partecipazione e di utilizzo delle risorse in proporzione sia alla capacità ricettiva che al movimento turistico che sviluppa.
Le dinamiche della nostra provincia sono differenti da quelle della provincia di Lecce, nella quale nell’ultimo decennio è stato registrato un forte aumento della capacità ricettiva totale. In capitanata la capacità ricettiva totale è cresciuta meno poiché alla forte crescita dei posti letto alberghieri è stata affiancata una politica di riduzione di posti letto extra alberghieri.
I fattori di successo della politica regionale non si sono registrati nella nostra provincia in molte misure, compresa quella del miglioramento dell’accessibilità (trasporti).
La carenza di attenzione alle nostre infrastrutture (materiali ed immateriali) culminano con un caso emblematico, che è quello del centro direzionale per il turismo costruito nella nostra provincia.