Menu Chiudi

Ultime due settimane per la mostra su Alfredo Bortoluzzi

Alla Galleria della Fondazione, i quadri sui luoghi della sua vita.

Resterà aperta fino al 15 gennaio prossimo la mostra intitolata "Alfredo Bortoluzzi: i luoghi della vita e dell’arte", curata da Guido Pensato e Gaetano Cristino ed allestita nella Galleria della Fondazione Banca del Monte "Domenico Siniscalco Ceci" di Foggia (Via Arpi 152).

  E’ il secondo appuntamento che la Fondazione organizza per divulgare il "Fondo Bortoluzzi", la raccolta di opere del grande pittore italo-tedesco, costituita l’anno scorso dall’Istituzione foggiana per conservare e valorizzare il patrimonio artistico lasciato dal grande maestro del Bauhaus alla morte, avvenuta a Peschici nel 1995. Dall’inaugurazione dello scorso 7 dicembre, sono stati circa 200 i visitatori della mostra: un vero successo, tenuto conto delle ampie possibilità di distrazione del pubblico e degli impegni legati alle festività natalizie e del capodanno. "Siamo molto soddisfatti della risposta dei foggiani e non solo", ha commentato il Presidente della Fondazione, avv. Francesco Andretta. "C’è stato ampio riscontro della mostra sulla stampa specializzata. Il nostro impegno è quello di contribuire alla conoscenza della grande opera di Bortoluzzi, ma anche di portare all’attenzione internazionale il Fondo che abbiamo dedicato al Maestro, perchè Foggia sia motore di Cultura anche attraverso questa iniziativa"- Tutti hanno apprezzato le cento opere esposte, che danno conto dell’evoluzione dello stile e della ricerca del pittore italo-tedesco, grande esponente del Bauhaus, attraverso le raffigurazioni che realizzò fece di paesaggi, urbani e non, dei luoghi visitati nel corso della vita ma anche di ambienti e vedute di pura fantasia. Anche ospiti illustri hanno varcato la soglia della galleria di Via Arpi. E’ il caso di Mario Botta, uno dei più grandi architetti contemporanei, che ha visitato l’esposizione il 28 dicembre scorso. L’architetto ticinese è giunto alla galleria della Fondazione Banca del Monte assieme ad alcuni colleghi dello studio Redaelli di Milano. Molti anni fa, fu proprio l’architetto Fabiano Redaelli, amico e collaboratore di Botta, a presentare a quest’ultimo Alfredo Bortoluzzi. Botta visitò più volte il maestro nella dimora di Peschici e si appassionò alla sua opera, al punto da rendergli un omaggio postumo allestendo, nel 2001, in collaborazione con Gisela Barche, nel Museo d’arte di Mendrisio (Svizzera), una mostra retrospettiva intitolata "Alfredo Bortoluzzi – la lezione del Bauhaus", con un percorso tematico realizzato con circa centoquaranta opere. Il grande architetto svizzero, nell’ultimo scorcio del 2011, ha voluto onorare anche l’appuntamento foggiano, lasciando anche un simpatico messaggio di apprezzamento sul registro dei visitatori: "Bravo Bortoluzzi! Mario Botta della casa Mendrusio (CH) Quando l’arte si sposa con la poesia nascono sempre dei capolavori". Diversi i visitatori da fuori regione, a testimonianza del valore di attrattiva culturale rappresentato da Alfredo Bortoluzzi e dell’efficace comunicazione operata dalla Fondazione Banca del Monte sulle importanti iniziative del "Fondo Bortoluzzi".
A parte la chiusura del 6 gennaio, la mostra sarà visitabile fino al 15 gennaio, tutti i giorni, dalle ore 9 alle 13 e dalle 17 alle 19. L’ingresso è libero. Per informazioni, si può telefonare allo 0881.712182 o visitare il sito internet della Fondazione, all’indirizzo www.fondazionebdmfoggia.com.
Nella galleria è anche a disposizione il "Quaderno" numero 2 del Fondo Bortoluzzi, che contiene il catalogo della mostra ma anche diversi contributi di conoscenza della vita e delle opere del Maestro.

Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 – Peschici, 1995), pittore, ballerino e coreografo, nasce in Germania da genitori italiani. Frequenta dapprima l’Accademia di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza particolarmente la sua concezione della pittura come "gioco con le cose ultime". Tiene la sua prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. ‘Esule a Parigi’, si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie. Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e, nel dopoguerra, anche nei maggiori teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E’ protagonista tra l’altro della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benchè come pittore abbia già un mercato internazionale al più alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto "un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo" (Carlo Munari).