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Asl Foggia/ Manfrini: “Così accorceremo le liste di attesa”

il Manfrini atto terzo all’ Asl da commissario straordinario comincia da una ricognizione degli ospedali territoriali e una idea ben precisa in linea con gli orientamenti regionali: il riallineamento del servizio prenotazioni o Cup che dir si voglia.

A quarant’ottore dalla presa di possesso della poltrona che solo venti giorni fa apparteneva al dimissionario Ruggiero Castrignanò, il neo capo dell’Asl ha cominciato ieri la sua ricognizione nei maggiori presidi provinciali: da Cerignola a Manfredonia, da San Marco in Lamis per finire a Lucera e Monte Sant’Angelo, Torremaggiore.
Insomma, là dove le criticità appaiono più evidenti, le situazioni sono tra quel che son sospese da mesi e il piano di rientro non è stato completato attraverso la riconversione. «Impostare la
riorganizzazione degli ospedali: questo l’obiettivo». Attilio Manfrini nominato dalla giunta regionale, subentra a Ruggiero Castrignanò, che aveva rassegnato le dimissioni ed ora spostato al
Comitato di vigilanza delle aziende ospedaliere e del Policlinico di Bari. Professionista di
consolidata esperienza, Attilio Manfrini, già direttore generale della ASL Foggia/3 dal 2004 al 2006, è stato consulente tecnico per l’Ares, per il Riuniti di Foggia, dove è stato anche responsabile di progetto del servizio di radioterapia del nuovo polo chirurgico. Esperto di edilizie e tecnologie sanitarie ha progettato gli impianti del nuovo ospedale di San Severo ed è stato ingegnere capo del progetto dell’ospedale di Cerignola. Da aprile 2009 e fino ad oggi ha diretto l’area gestione tecnica della Asl unica foggiana. L’idea attuale: riattivare i servizi territoriali di San Marco in Lamis dopo la scure della chiusura dell’Umberto I, a Cerignola sarà necessario riequilibrare il rapporto servizi personale. «C’è indubbiamente bisogno di qualche medico e qualche infermiere in più … », avverte Manfrini. Ma credo che se a Bari si presenterà una proposta funzionale anche se non onerosa, le questioni si potranno risolvere. Idem a Manfredonia e negli altri presidi territoriali». Manfrini non parla per ora della riorganizzazione della tecnostruttura, ma fin dal giorno del suo insediamento parlò della «necessità di ridare credibilità ad una struttura e una macchina burocratica», che negli ultimi mesi era finita nel mirino della magistratura con una serie di inchieste che avevano portato anche ad arresti clamorosi. «Fugare dubbi e zone d’ombra», era stato chiaro Manfrini che in
quella struttura c’è stato come capo dei servizi dell’ area tecnica e conosce bene uomini e meccanismi talvolta ingestibili dell’ Asl che, nelle pieghe della sua farraginosità, prestava il fianco anche a momenti di debolezza e scarsa trasparenza. «Ripristinare la filiera del controllo su fatture e atti», ecco l’altro imperativo. Ma la questione servizi, più di quella morale preme all’attuale commissario straordinario in predicato di diventare direttore generale non appena si sarà riunita la conferenza dei sindaci per la sanità (presieduta dal sindaco di Foggia, Gianni Mongelli), cosa che dovrebbe avvenire entro due o tre mesi al massimo. E in un contesto riorganizzativo parla senza mezzi termini di riorganizzazione delle prenotazioni. «Parliamo di cose possibili per eliminare le liste di attesa: abbiamo un servizio informatizzato che deve funzionare per il bene della collettività: mettere in rete ospedali, Asl, studi medici e le stesse farmacie perchè no, per le prenotazioni dovrebbe aiutare l’utenza a risolvere esigenze di visite specialistiche e ambulatoriali», spiegava ieri Attilio Manfrini. «Attraverso una ripartizione più equilibrata si dovrebbe approdare ad un servizio migliore».

 

 

 

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