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S. Giovanni Rotondo, S. Marco e Rignano dicono ‘no’ alla chiusura degli Uffici Giudiziari

Si è svolto ieri mattina nella sala consiliare di Palazzo San Francesco l’atteso Consiglio Comunale congiunto tra i comuni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico per discutere della riorganizzazione degli Uffici del Giudice di Pace secondo la legge 148 del 2011 che ha stabilito la ridefinizione dell’assetto territoriale degli Uffici Giudiziari secondo criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto dell’estensione del territorio, del numero di abitanti dei carichi di lavoro e delle specificità territoriali del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, del tasso d’impatto della criminalità organizzata, nonché di razionalizzare il servizio della giustizia. Un evento straordinario che ha visto i comuni garganici fare fronte comune al fine di trovare una soluzione al problema della riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio.
“La chiusura degli uffici del Giudice di Pace – ha affermato il Sindaco Luigi Pompilio nel suo saluto – rappresenta una vicenda disdicevole per i nostri cittadini in quanto crea pesanti problemi sull’utenza, costretta a ripiegare su Foggia o Manfredonia. Quest’oggi iniziamo un percorso di collaborazione tra le nostre comunità, mai così unite e vicine”.
A illustrare la questione è stato il Consigliere Comunale Antonio Pio Cappucci, Capogruppo di Agire Insieme e Presidente della 1° commissione consiliare: “Non può il governo pensare di economizzare tagliando in maniera così drastica un servizio essenziale per i nostri cittadini. Presso l’Ufficio del Giudice di Pace di San Giovanni ci sono circa 1500 cause pendenti che in caso di chiusura andranno dirottate altrove con notevoli ripercussioni negative sull’utenza. Un ufficio che lavora bene e che rappresenta un punto di riferimento sul territorio per i nostri tre comuni. Abbiamo ringraziato San Severo per l’interessamento ma abbiamo deciso di premere e fare fronte comune per lasciare il Giudice di Pace a San Giovanni in modo che funga da punto di riferimento per tutto il circondario garganico. La logica del risparmio della spesa non può pregiudicare l’esercizio di un diritto alla difesa garantito dalla costituzione”.
Non sono mancati gli interventi del Sindaco di Rignano Antonio Gisolfi e del Sindaco di San Marco in Lamis, l’Onorevole Angelo Cera il quale ha ribadito come sia “fondamentale sostenere la difesa di un servizio così essenziale soprattutto per le nostre comunità di montagna”. Il parlamentare ha inoltre garantito che porterà la questione all’attenzione del Ministro della Giustizia affinché tutte le motivazioni siano tenute in debita considerazione da parte delle istituzioni centrali nella fase di attuazione della nuova geografia giudiziaria della Puglia.
Alla fine del dibattito i comuni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico hanno espresso unanimemente la loro assoluta contrarietà all’eventuale soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di San Giovanni Rotondo, impegnando i Sindaci e le Amministrazioni ad assumere tutte le iniziative utili per il perseguimento dello scopo, anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico rappresentativo di tutti i Comuni interessati.