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In Puglia solo il 12% degli annunci immobiliari riporta la classificazione energetica

Brindisi guida la classifica delle province pugliesi con 15% di annunci a norma, seguita da Lecce (13%) e Taranto (11%). In chiusura Bari, Foggia e BAT che, a pari merito, si arrestano ad un 10%

 

 Secondo Immobiliare.it a quasi due mesi dall’entrata in vigore della normativa sulla certificazione energetica, in Puglia solo il 12% degli annunci immobiliari è in possesso del certificato (obbligatorio) di prestazione energetica, una percentuale nettamente inferiore alla media nazionale che si attesta al 22%.
«Su quasi 11.000 annunci presi in esame in Puglia, solo uno su otto è già in regola – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – I dati sono però in continua evoluzione; la stessa rilevazione, effettuata solo una settimana fa, aveva evidenziato un certificato valido solo nel 10,6% degli immobili proposti in vendita o affitto nella regione. Oggi siamo al 12%»
Per la Puglia la strada per mettersi in regola sembra ancora molto lunga. Brindisi guida la classifica delle province pugliesi con 15% di annunci a norma, seguita da Lecce (13%) e Taranto (11%). In chiusura Bari, Foggia e Barletta-Andria-Trani (BAT) che, a pari merito, si arrestano ad un 10%.
I problemi maggiori, inutile negarlo, li hanno i privati: solo il 9% degli annunci pubblicati da loro, su scala nazionale, è dotato di indicazione della classificazione energetica dell’immobile messo in vendita o affitto. Ottimi, invece, i risultati dei costruttori che rispettano l’obbligo legale (95%), seguiti da gruppi immobiliari (33%) e agenzie indipendenti (16%).
Guardando l’Italia nel suo complesso la Puglia si posizione agli ultimi posti della classifica, a pari merito con la Liguria, le Marche e la Sicilia (12%). Il primo posto appartiene al Trentino con un 39% di annunci immobiliari a norma. Fanalino di coda è la Basilicata con un certificato valido solo nel 9% degli immobili in vendita o in affitto.
La rilevazione condotta da Immobiliare.it considera come validi solo gli annunci che riportino, com’è richiesto dalla normativa, sia la classe energetica sia l’indice di prestazione energetica dell’immobile: un valore, questo, che è presente solamente nell’ACE (Attestato di Certificazione Energetica). Si escludono automaticamente tutti quegli immobili che, attraverso autocertificazione, erano stati collocati direttamente nella classe G, quella peggiore in assoluto; questa procedura non è più ritenuta corretta e sta obbligando privati e agenzie a correre ai ripari.