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PDL/ Leo Di Gioia: “il congresso per il rinnovamento di idee e di progetti”

La parola d’ordine del congresso provinciale del Popolo della libertà che sarà celebrato nelle prossime settimane non può che essere rinnovamento. Rinnovamento di idee e di progetti, di dinamiche e di prospettive.

Il tutto nella cornice di un momento di grande democrazia e partecipazione, in cui ogni singolo iscritto sia per davvero il protagonista di un cambio di passo attraverso il quale costruire il futuro del partito. L’unità, che pure è un valore importante, non può dunque che essere una subordinata rispetto alla costruzione di un vero rinnovamento, anche perché mi pare di capire che quella che si sta cercando in queste ore è un’unità formale e non sostanziale. In questa fase il Pdl ha bisogno di dibattito, di confronto e di idee. Il tempo degli equilibrismi che ha paralizzato qualunque spinta propulsiva del partito e che ne ha fiaccato la propensione al cambiamento è inevitabilmente terminato. A quanti sostengono che la mia candidatura alla guida del coordinamento provinciale sarebbe motivo di divisioni dico che la differenza di progetti e visioni rappresenta sempre una ricchezza, a patto che tutti riconoscano le regole della comune convivenza politica e il diritto di ciascuno a dare il suo contributo, senza veti o ostracismi di tipo personale. Al Popolo della libertà, soprattutto in provincia di Foggia, sarebbe dunque utile una unità politica sostanziale, basata non sulle alleanze tattiche ma sulle idee. Al partito serve un reale radicamento territoriale e un radicale rinnovamento di classe dirigente, di metodi e di programmi. Finalità che solo una discussione aperta e alla luce del sole può assicurare, in modo da dare agli iscritti, ai militanti e all’opinione pubblica la possibilità di ascoltare le tesi in campo e valutarne la validità. Sarebbe un errore porsi nella condizione di non comprendere l’urgenza del cambiamento e che proprio attraverso queste logiche e queste dinamiche il Pdl ha collezionato nel recente passato, fatta eccezione per la vittoria delle provinciali, conseguita grazie ad un accordo politico di secondo turno, solo sconfitte. Non rendersi conto che soltanto il confronto, anche aspro, può “scongelare” energie e risorse e aprire il partito a mondi che oggi ne sono lontani e distanti, sarebbe una miopia in termini politici. Sono nel Popolo della libertà con la forza delle idee e dei progetti finalizzati a migliorare il volto di Foggia e della Capitanata, con la voglia di rinnovare, non solo in senso anagrafico, il partito. Con la volontà di rendere più forte e migliore il centrodestra e di ricostruire quella sintonia con la comunità che in questi anni è stata troppo spesso smarrita. È un’ambizione che come me nutre larghissima parte della base del Pdl e a cui va riconosciuta una dignità, con un congresso che si celebri all’insegna della democrazia, dell’unità concreta sulle idee e che sia in ogni caso il segno di un nuovo inizio. Da questo punto di vista una mia eventuale disponibilità, ad oggi non all’ordine del giorno, a fare un passo indietro è vincolata alla volontà reale di mettere comunque in cima alla lista delle priorità politiche del Pdl il rinnovamento e non all’obbligo di
assecondare alchimie politiche.

Leo Di Gioia