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Vieste/ La bimba nata in mare e senza storia ora risulta all’anagrafe

Grazie ai giudici del Tribunale di Foggia. La sua venuta al mondo non era stata registrata dal comandante.

 

 Terminate le peripezie della bambina partorita il 12 gennaio scorso al largo di Vieste mentre sua madre viaggiava su una nave partita dalla Grecia e diretta a Venezia. Fosse stato solo per la nascita avvenuta in mare in condizioni eccezionali, sarebbe stato poca cosa. I guai più grossi per la neonata sono venuti dopo. A nascere era nata, viva e vitale. Però mancavano un nome, le puntuali generalità della madre, e soprattutto la certificazione del tutto. Ma torniamo al mese scorso quando il traghetto, partito dal porto di Igoumenitsa; viaggiava verso Venezia. Non lontano da Vieste per una donna albanese era giunto, con anticipo rispetto ai tempi previsti, il momento del parto. Alla richiesta di soccorso rispondeva la Guardia costiera di Vieste. Un medico e un infermiere del "118" garantivano assistenza sanitaria alla puerpera e alla neonata e la signora e la piccola Nausica approdavano a Vieste. Subito dopo erano ricoverate a San Giovanni Rotondo presso "Casa sollievo della sofferenza". Dopo pochissimi giorni la bimba poteva lasciare l’ospedale perché in buona salute. Ma, appunto, per la legge non esisteva. O meglio non c’era il suo atto di nascita. E pertanto non poteva lasciare l’ospedale, dove per settimane medici e ausiliari del reparto neonatologia si sono presi cura dìimamma e figlia. Il comandante della nave infatti cui sono demandate anche le funzioni dello stato civile, non aveva rispettato la procedura prescritta per la formazione dell’atto di nascita. Così a gennaio, al Comune di Vieste il funzionario non aveva potuto procedere alla registrazione della nascita a Vieste, primo porto di sbarco. Si è creato un impasse. Per dare l’identità a sua figlia, la madre, assistita dall’avvocato Michele Appice del foro di Foggia, ha dovuto attendere il Tribunale di Foggia, sollecitato dal ricorso della Procura della Repubblica. Con tutta l’urgenza del caso, il collegio presieduto dal presidente Costanzo Cea, relatore il giudice Caterina Lazzara, ha ricostruito l’accaduto e ha ordinato la formazione dell’atto di nascita. Tra l’altro, sono stati tradotti dall’inglese e dal greco i documenti incompleti fatti sulla nave, è stata sentita la madre, coniugata con un greco (papà. della piccola). Finalmente, con in mano l’atto di nascita, mamma e figlia sono partiti alla volta di Mantova, dove vive la nonna.