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Economia Puglia/ Cantieri fermi e sfiducia crolla la vendita delle case

Si vendono meno case. Crescono il numero dei mutui, stipulati però non per compravendite immobiliari ma sempre di più per ristrutturazioni di aziende. Soprattutto, però, le banche erogano sempre meno prestiti, con cifre sempre più basse e sempre mettendo paletti per la stipula di nuovi mutui.  Così trovano grosse difficoltà le giovani famiglie che vogliono comprare casa e tutti coloro che dal mercato immobiliare ci campano, dai costruttori agli agenti immobiliari. Il mercato del mattone pugliese è in grossa difficoltà come dimostrano le ultime cifre disponibili. L’Istat parla di un aumento dell’8 per cento in un anno ma, come spiega l’Ance, l’associazione dei costruttori, la maggior parte dei prestiti non riguarda il mercato immobiliare. In tutta la Puglia lo scorso anno c’è stato un calo del 5 per cento di compravendite. Gli ultimi mesi del 2011 e i primi del 2012 sono sulla stessa tendenza, anzi con un segno meno sempre più spiccato. «Nei primi nove mesi del 2011 i prestiti bancari per iniziative nell’ edilizia abitativa sono infatti diminuiti del 20 per cento e addirittura del 26 per quella non abitativa» spiega il presidente provinciale dell’ Ance, Domenico De Bartolomeo. «Il costo del credito ha raggiunto livelli tali da rendere improponibile per l’impresa la stipula dei mutui. Ulteriori difficoltà si incontrano nell’ avvio di nuovi programmi costruttivi, dal momento che le banche richiedono per l’erogazione del finanziamento, che l’impresa dimostri di aver già commercializzato quote significative dell’edificio in costruzione. Le banche, dunque, non fanno più credito alle imprese, e questo sembra essere anche il problema che blocca l’economia in Capitanata. Ma è una crisi che proviene da lontano, sottolineano gli esperti, figlia di anni di immobilismo: quante le imprese che in tempi di economia più florida hanno investito? Perciò oggi per invertire la rotta (e dare meno alibi alle imprese) viene attribuita grande importanza all’intesa siglata dal consorzio fidi di Confcommercio e la Banca di credito cooperativo di San Giovanni Rotondo. Un’intesa che potrebbe evitare il peggio: entro l’anno scadranno in Capitanata migliaia di contratti di cig in deroga.