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Vieste/ Il saluto di Antonio Giuffreda a Lucio Dalla

Lucio Dalla ci ha lasciato, lo saluto con le parole che gli ho rivolto in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria.

 

 Due, fra i tanti, sono i motivi per cui abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Lucio Dalla.
Il primo perché si tratta di uno spirito libero, un cittadino del mondo che ha scelto, dai primi passi della sua carriera artistica e professionale, di stare dalla parte dei più deboli, degli emarginati, degli indifesi avendo il coraggio di affrontare temi di straordinaria sensibilità e attualità che, seppur pensati e scritte per altre realtà territoriali, sono vivi e presenti anche nella nostra realtà, nel nostro vivere quotidiano, nel nostro stesso modo di essere. Penso alla sua Piazza Grande che diventa la nostra Piazza Grande in cui ritrovo le capacità della nostra gente di dare e ricevere affetto e rispetto, di coltivare sogni perché, appunto, quel che siamo lo abbiamo voluto noi.
Noi siamo, caro Lucio, una realtà del Mezzogiorno che è stata capace di rinnovarsi, di guidare ed accompagnare i profondi cambiamenti avvenuti sul piano sociale ed economico senza mai avvertire il bisogno di cambiare , nel profondo, la nostra vita.
Come tu dici, appunto, “la mia vita non la cambierò mai”.
Certo non mancano le contraddizioni che accompagnano ogni cambiamenti: forte è il conflitto tra chi ha tratto vantaggio dal cambiamento e chi ne ha pagato le conseguenze. Su questo si apre una riflessione “ capitano pensi mai al marinaio?”. Parole di straordinaria attualità che ci riportano ai nostri giovani che, come il marinaio, vogliono tornare ma non possono farlo.
In queste parole trovo il profondo legame di Lucio Dalla con la nostra terra.  Per questo il conferimento della cittadinanza onoraria non è un solo atto simbolico ma un esempio per le giovani generazioni a non arrendersi mai, a non perdere la speranza di costruire un mondo migliore.
Il secondo motivo per la grande sensibilità dell’artista nei confronti della difesa del mare e dell’ambiente nel suo insieme.
Altro tema di grande attualità per il Gargano. Quel tuo grido di dolore “così stanno bruciando, uccidendo,umiliando,piegando il mare” lo facciamo nostro!
Questa è una realtà che non vuole piegarsi, è una realtà che vuole fare del proprio mare uno strumento che consente di rafforzare quel filo che lega i popoli del Mediterraneo, che aiuta a superare la paura della convivenza con lo straniero, che faciliti l’integrazione tra i popoli.
Una città che deve utilizzare le sue risorse culturali per costruire un sintema di relazioni tra popoli diversi ma figli di uno stesso mare.
Tra queste risorse queste  la nostra città da oggi, con orgoglio, annovera, Lucio Dalla.
Non solo l’artista, il cantautore ma il pensatore e il pensiero come lui dice è come l’oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Benvenuto Lucio Dalla!”

Antonio Giuffreda

 

 

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