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Cassa integrazione in deroga, boom a gennaio 2012 in Capitanata con un +266%

Dati ancora preoccupanti dalle rilevazioni Cgil sugli elenchi Inps relativi alla cassa Integrazione di gennaio 2012.

 

  Rispetto allo stesso mese dello scorso anno diminuisce in Capitanata del 77% la cassa ordinaria, "un dato che non deve però confortare perchè lo possiamo leggere come un segnale di progressiva transizione verso la disoccupazione, avendo esaurito le aziende il periodo massimo consentito per il ricorso alla Cig, avendo alle spalle una recessione cominciata a metà 2008. E lo conferma l’aumento delle ore di mobilità". Di contro, infatti aumenta del 28% la cassa integrazione straordinaria e nello specifico del 266% quella in deroga. Tra settori che maggiormente hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione in deroga a gennaio 2012 quello del commercio, con 96mila ore, un dato direttamente collegato alla forte contrazione dei consumi registrato in tutto il Paese e una spesa pro capite che secondo le statistiche vede quella di Foggia al 98esimo tra le province italiane. Altri settori che hanno fatto massiccio ricorso alla cassa in deroga a gennaio 2012 quello edile (circa 19mila ore) e il settore agroalimentare (circa 20mila ore). In totale le ore di cassa integrazione ordinaria sono state nel primo mese dell’anno 39.700, quelle di cassa straordinaria o in deroga oltre 200mila. "Questi dati sulla cig straordinaria sono il riflesso delle tante aziende che dichiarano stato di crisi o chiudono – commenta la Cgil di Foggia -. Gli effetti della crisi si avvertono più forti nella nostra provincia per una complessiva arretratezza del sistema produttivo, per un nanismo imprenditoriale che la fa da padrone, come abbiamo anche spiegato nella nostra piattaforma di sviluppo Progetto Capitanata, e non consente alla aziende di avere strumenti finanziari ma anche organizzativi e culturali per far fronte a questa lunga fase recessiva. Un’arretratezza che porta a investimenti su innovazione e qualità, e che dimostra come quello legato alle flessibilità del mercato del lavoro -che ci sono e sono tante- o sulla riforma delle cassa integrazione, siano falsi problemi. Così come tutta la discussione sull’articolo 18. In una fase dove c’è una continua emorragia di posti di lavoro, non si capisce perchè discutere di strumenti in uscita e non piuttosto su come estendere gli strumenti di sostegno e non tagliarli, favorire la ripresa e la nuova occupazione". Inoltre, la cassa integrazione significa meno soldi nelle tasche dei lavoratori, "per redditi già colpiti dall’inflazione reale, dall’aumento delle tasse, delle tariffe, dei prezzi. Non è allora un caso che le famiglie della provincia di Foggia, secondo le stime della Cgia di Mestre, siano al quarto posto in Italia per quelle che si sono maggiormente indebitate tra il 2008 e il 2011, con un +51,2% e con un debito medio che al 30 settembre 2011 ammontava a 14.120 euro".

comunicato stampa