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Processo Medioevo – PINO VESCERA CONFERMA IN AULA TUTTE LE ACCUSE (3)

E il boss prendeva appunti in cella. Carta e penna per Notarangelo. Ha registrato tutta la testimonianza dell’imprenditore.

 

 Tutti presenti ieri gli imputati in aula, come del resto nelle altre udienze. Protagonista questa volta proprio il "boss" Angelo Notarangelo che durante la testimonianza di Pino Vescera, uno dei suoi principali accusatori, se n’è stato seduto nella cella per gli imputati a prendere appunti. Si è fatto fornire carta e penna dagli agenti di polizia penitenziaria e nelle due ore di deposizione dell’imprenditore ha appuntato tutto. Appena è iniziato il controesame, i suoi difensori Carlo Mari e Francesco Santangelo hanno chiesto al Tribunale ‘il permesso di far accomodare Notarangelo affianco a loro, in modo da accogliere anche qualche suo suggerimento, probabilmente proprio in merito ad alcuni elementi emersi durante l’interrogatorio di Vescera. Permesso accordato dal presidente Antonio Palumbo. Notarangelo, una volta accomodatosi, tra i due "scudi" Mari e Santangelo, è apparso molto sicuro di sé. E’ stato proprio lui a,fornire ai difensori i particolari di alcuni incontri che sarebbero avvenuti tra lui e Vescera, a testimonianza di una conoscenza pregressa e che, in alcuni casi, testimonierebbe anche un rapporto di rispetto del secondo nei confronti del primo. Incontri però smentiti da Vescera che ha negato di aver mal incontrato Notarangelo se non nelle occasioni in cui quest’ultimo si sarebbe presentato per chiedergli del denaro.

L.P.
L’Attacco