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Alfredo Bortoluzzi e il sacro. Disegni per la Via Crucis

Inaugurazione oggi presso la Fondazione Banca del Monte a Foggia.

 

 Sara’ inaugurata questo pomeriggio alle ore 18 negli spazi espositivi della Fondazione Banca del Monte di Foggia, in via Arpi 152, la mostra "Alfredo Bortoluzzi e il sacro. Disegni per la Via Crucis" curata da Gaetano Cristino e Guido Pensato.

Si tratta della terza mostra dedicata all’artista italo-tedesco con opere su carta tratte dal "Fondo Bortoluzzi".
Com’e’ noto, Alfredo Bortoluzzi realizzo’, proprio a partire dall’incontro con il Gargano, numerosissime opere di ispirazione religiosa, tra cui la "Via Crucis" donata alla chiesa matrice di Vico del Gargano e quella donata, insieme ad altri dipinti, alla chiesa di S. Elia di Peschici.

Queste opere erano spesso l’esito di lunghi studi preparatori. Sessanta di questi disegni, su fogli a volte disegnati da ambo i lati, sono ora in mostra, proprio in coincidenza con la Settimana Santa,nei locali della Fondazione. Essi attestano come Bortoluzzi, coniugando la tradizione classica con la modernita’ della lezione del Bauhaus, riesca ad esprimere in maniera incisiva ed originale la struggente sofferenza del Cristo ma anche la sua Resurrezione.
La mostra rimarra’ aperta fino al 7 aprile 2012, escluso i giorni festivi.
Orari di apertura: 9-13; 17-20.

Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 – Peschici, Foggia, 1995), pittore, ballerino e coreografo, nasce in Germania da genitori italiani. Frequenta dapprima l’Accademia,di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee. Tiene la sua prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. Successivamente si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie. Apprezzato per questa sua attivita’ nei maggiori teatri europei, nel dopoguerra Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. Nel 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia gia’ un mercato internazionale al piu’ alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, si stabilisce definitivamente sul Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto "un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo".

Carlo Munari