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Puglia/ Baby-bevitori in aumento

Si comincia a 11 anni. Il 22% della popolazione assume una quantità eccessiva di alcool. In Puglia gli adolescenti ed i giovani continuano ad avere un rapporto a rischio con le bevande alcoliche tanto che i bevitori abituali tra i giovanissimi (dagli 11 anni in poi) sono in aumento. È uno dei dati emersi nell’incontro con i giornalisti che si è tenuto nell’aula della Clinica Medica «Murrìe del Policlinico di Bari per presentare il mese della prevenzione alcologica. Durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore della Clinica Medica Murri del policlinico, prof. Giuseppe Palasciano, il presidente della sezione Appulo-Lucana della Società italiana di alcologia (Sia), Doda Renzetti, e l’esperta di alcologia, dottoressa Maria Teresa Salerno, è stato spiegato che «la percezione del rischio è bassa» e che questo porta a comportamenti pericolosi alla guida e non solo. Il 22 per cento della popolazione pugliese rientra nella categoria dei bevitori problematici. il 13 per cento in quella dei bevitori a rischio (vi rientra chi ha un forte consumo, beve abitualmente fuori pasto o assume bevande alcoliche a fini di sballo «binge drinking»). I bevitori oltre i 65 anni sono oltre il 9 per cento (con un trend in aumento) e nella fascia tra i 18 ed i 24 anni la percentuale di bevitori problematici sale sino al 31 per cento. La Puglia resta comunque sotto la media nazionale pur registrando un aumento dei bevitori a rischio. A preoccupare gli esperti c’è la pratica del «binge drinking» ed il comportamento degli adolescenti (11-17 anni) perché pone le basi per possibili consumi non moderati nel corso della vita. Anche per questo si sta cercando di creare una programmazione nel campo dei problemi alcol correlati (Pac) che coinvolga medici ospedalieri e di famiglia, pediatri e scuole. L’eccesso di bevitori a rischio si concentrano nel Subappennino Dauno, nel litorale di Margherita di Savoia e di Barletta, nel Nord barese, nel Tarantino e nella Valle d’Itria. Percentuali al di sotto della media nella Murgia barese e nell’area salentina.